MILANO – La crisi sanitaria ha determinato quella economico-finanziaria, colpendo sul vivo tante attività, soprattutto nel settore della ristorazione e ospitalità. Dove c’è un problema si fanno strada diverse soluzioni, e quando il Governo non risponde adeguatamente, c’è qualcun altro a riempire i suoi vuoti. La criminalità organizzata non è un mostro delle favole, ma concreta realtà, che si sta infiltrando nelle crepe lasciate dalla prima e dalla seconda ondata. Per sottolineare questo fenomeno, l’imprenditore Silvio Bessone ha parlato in televisione nel tentativo di mandare un messaggio chiaro e potente. Leggiamo la notizia dal sito cuneo24.it, articolo di Alessandro Nidi.
Silvio Bessone a Dritto e Rovescio
Trasmissione di cui sta divenendo ormai abitualmente ospite: Silvio Bessone, pasticcere e titolare della “Cioccolocanda”, è intervenuto nella serata di ieri, giovedì 3 dicembre 2020, ai microfoni del programma condotto da Paolo Del Debbio, denunciando nuovamente una situazione critica a livello economico.
L’intervista
“Rappresento a livello nazionale il settore horeca per gli autonomi e per le partite iva. Sono arrivati pochissimi ristori ai miei colleghi, io personalmente non li ho neppure percepiti e sul mio conto oggi ho 3,72 euro. L’Agenzia delle Entrate, per contro, si nega al telefono, come quelli che ti devono dei soldi e non ti rispondono”.
“In compenso – ha proseguito Bessone –, sono molto attivi a mandare le e-mail gli usurai, quelli che si stanno adoperando per sostituire le banche, prestarci soldi e poi incravattarci. Io sono nato povero e potrei anche tornare povero, mio nonno ha dato la vita per la libertà di questo Paese”.
E ancora: “Noi imprenditori generiamo il PIL nazionale e siamo disposti a fare di tutto, anche ritornare in povertà. Tuttavia, ciò dovrà accadere con un atto di serietà, non attraverso azioni stupide”.