MILANO – Si è appena conclusa l’ultima edizione di Maestri dell’espresso junior, concorso che da 31 anni dà valore al lavoro degli istituti alberghieri grazie all’azione congiunta di due aziende fiore all’occhiello del made in Italy, Gruppo Cimbali e illycaffè: come rappresentante della prima abbiamo commentato la gara con Silvia Vercellati, MUMAC Academy manager.
Vercellati, questa trentunesima edizione è stata come un riappropriarsi del contatto diretto con gli studenti, dopo diversi anni di svolgimento online: è stato faticoso quanto emozionante tornare alle dinamiche in presenza?
“Tornare in presenza dopo tre edizioni online è una grande emozione. La professione del barista, così come la formazione dei giovani studenti nell’ambito caffetteria, richiede un’importante parte pratica dalla quale non si può prescindere. Per questo, la finale in presenza completa a 360 gradi il percorso di Maestri dell’espresso junior. Certamente le dinamiche richiedono un impegno differente e coinvolgono non solo organizzatori e giudici, ma mobilitano un’intera struttura. La verità è che ci siamo anche divertiti: tornare a
svolgere la finale in presenza è come fare il pieno di energia, che spazza via ogni fatica.”
Che cosa l’ha colpita di più dei ragazzi che si sono sfidati quest’anno? E cosa dei docenti?
Vercellati: “Ho notato un grande cambiamento negli studenti, se messi a confronto con i gruppi di finalisti che li hanno preceduti nelle edizioni pre-pandemia (l’ultima finale in presenza risale al 2019). Gli studenti quest’anno avevano un approccio differente, erano più disinvolti, meno impacciati, meno timidi e intimiditi dall’essere di fronte al giudizio di esperti di due grandi aziende. C’è stato un forte affiatamento tra i ragazzi già dal primo minuto, li vedevo scattarsi selfie e pubblicare stories, come se si conoscessero da una vita.
Erano incuriositi da tutto ciò che li circondava e facevano molte domande, anche durante le visite al museo MUMAC, agli spazi di MUMAC Academy e allo stabilimento produttivo di Gruppo Cimbali. C’è stata anche una maggiore interazione con noi organizzatori, dovuta probabilmente alle fasi in backstage di preparazione degli ingredienti per la realizzazione della ricetta a base di espresso e bevanda vegetale, oggetto di valutazione per il Premio Giuria Giornalisti. Studenti e professori hanno lavorato a stretto contatto per mesi in preparazione alla finale, sviluppando un’intesa che si è percepita.”
Due nuove scuole si sono inserite tra gli 8 finalisti: quindi il concorso riesce a coinvolgere sempre più formatori e studenti a mettersi alla prova su un livello più alto?
“Il progetto Maestri dell’espresso junior è un percorso impegnativo e sfidante, che segue un intero anno scolastico, composto da più fasi di selezione teoriche e pratiche. Siamo consapevoli della sua complessità e l’abbiamo strutturato proprio per affiancarci al piano didattico delle classi quarte con l’obiettivo di stimolare gli studenti ad impegnarsi in un percorso di alto livello e ricercare l’eccellenza. L’adesione da parte di nuovi istituti (oltre il 30% degli iscritti) conferma che il valore di questo progetto è riconosciuto da un numero sempre più alto di scuole su tutto il territorio nazionale.”
Alcuni studenti hanno potuto cimentarsi con macchine di un certo livello soltanto il giorno prima della finale: dotare gli Istituti di attrezzature più avanzate per diventare i professionisti del domani, quanto è fondamentale?
“Purtroppo la questione delle attrezzature nelle scuole è una tematica delicata. Non tutti gli istituti hanno la possibilità di rifornirsi di prodotti moderni ed è per questo che progetti come Maestri dell’espresso junior, e in generale tutte le iniziative volte alla formazione degli studenti, sono una preziosa occasione di confronto con attrezzature dalle alte prestazioni.
La competizione finale si è svolta su macchine LaCimbali M200 e macinadosatori Elective proprio con l’intenzione di trasmettere agli studenti il messaggio che questi sono i prodotti le cui tecnologie consentono di agevolare il lavoro del barista, di personalizzare
l’esperienza d’uso e il risultato in tazza secondo le proprie esigenze. Aderire al concorso per certi istituti può fare la differenza e dare un aiuto davvero importante: i due istituti 1° e 2° classificati vincono una macchina LaCimbali o 3 macinadosatori.”
Gruppo Cimbali e illycaffè insieme per 31 anni: qual è il segreto di una collaborazione così duratura e soprattutto, di successo?
“Celebrare la 31esima edizione conferma quanto Gruppo Cimbali e illycaffè credano nel progetto Maestri dell’espresso junior e in generale nella formazione alle scuole. Tra i team che seguono il concorso, MUMAC Academy e Università del caffè, si è creata una preziosa sinergia che ci caratterizza anno dopo anno e si trasmette a studenti e docenti. E sono sicura che anche questo contribuisca ad alimentare il motore di una macchina che da decenni funziona benissimo. Ciò che più ci unisce sono la passione per il caffè e la certezza dell’importanza della formazione in un percorso professionale di successo.”
Vercellati, ci sono dei punti su cui vorreste ancora investire per far evolvere ulteriormente questa competizione?
“Abbiamo tante nuove idee che vogliamo far decollare il prossimo anno, e siamo già al lavoro per dare corpo e sostanza ad importanti novità. Sicuramente per noi tutti è fondamentale continuare a investire nella formazione dei giovani, essi rappresentano il punto di incontro tra filiera del caffè e consumatore finale.
Garantire mezzi e opportunità per la preparazione delle nuove generazioni significa arricchire la loro capacità di traferire il valore, la qualità, la storia che c’è dietro e dentro ogni tazzina.”