MILANO – Scriviamo di Rimini e del Sigep dalla redazione di Milano. Si perché il Covid ci ha portato via tante belle cose dalla nostra vita quotidiana: il caffè con gli amici, le cene al ristorante e anche la possibilità di incontrarsi tutti in Fiera. Punti di riferimento per il business sono più di spazi espositivi, ma sono dei veri e propri momenti strategici per creare nuovi rapporti, rafforzare strategie, studiare il mercato.
Sigep è sempre stato tutto questo e molto altro ancora: a Rimini il fermento era tangibile per tutti i partecipanti che puntavano su giornate intense di affari e confronto.
L’edizione del 2020 si è svolta giusto in tempo prima dello scoppio della pandemia e questo 2021 ci si è dovuti reinventare online in una Emilia Romagna in zona rossa. Ed ecco che Sigep diventa Sigep Exp, tre giornate di esperienza digitale per non mancare l’appuntamento fieristico. Che inizia con la cerimonia di apertura di rito.
Sigep Exp: i pro e i contro della digitalizzazione
Invece di girare tra gli stand e le corsie o i corridoi che collegano i padiglioni, si muove il mouse sulle varie categorie su cui Sigep Exp ha organizzato la sua struttura digitale. Live, espositori, prodotti, innovation gallery, Vision Plaza… 10 cassetti da aprire ed esplorare.
Se la Fiera tradizionale offline è uno spazio da vivere in orizzontale, la versione online è una piattaforma verticale, dove si scende e si risale alla ricerca dell’evento e dell’azienda di proprio interesse. Anche qui bisogna avere chiari i propri obiettivi in termini di brand e di prodotti. E poi districarsi, nell’online in ordine alfabetico e non con le solite sigle.
Una Fiera smart
Dove anche l’esperienza di perdersi in mezzo alle corsie non viene perduta: in effetti orientarsi al primo colpo sul sito è una sfida, ma fisiologica in qualsiasi manifestazione. E per aiutare i visitatori, c’è anche la funzione Agenda, per appuntarsi gli appuntamenti che non ci si vuole perdere nel cammino.
Sigep Exp non è Rimini, non è la folla e la follia delle persone che vanno e vengono o si fermano ad assaggiare un caffè preparato dalle nuovissime macchine fiammanti e professionali, ma se vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno, tutto è fruibile da casa.
Anche la possibilità di parlare con gli speaker delle varie aziende attraverso la chat: ne abbiamo contattato due a caso, Fabbri 1905 e Filicori Zecchini, avendo pronta risposta. Vero, forse una modalità che la vecchia guardia non apprezza particolarmente, ma che oggi è una realtà per le nuove generazioni che si amano e fanno amicizia sui social.
Impariamo a fare rete anche a distanza: questo l’insegnamento che ci ha impartito un anno di pandemia. Si può tornare indietro alla normalità, superata questa crisi sanitaria, ma senza dimenticare le nuove opportunità offerte dal digitale. Se non ci fossero state e non le avessimo implementate, sarebbe stato un anno di occasioni perse del tutto e di isolamento totale.