lunedì 23 Dicembre 2024
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Fipe, #sicurezzaVera procede con la presentazione del progetto in 5 città italiane

L’obiettivo è quello di incrementare i livelli di sicurezza delle persone e degli stessi esercizi, nel quadro di aggiornate strategie di prevenzione di eventi illegali o pericolosi, connessi a forme di violenza di genere”

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ROMA – Il contrasto alla violenza di genere passa sempre di più dai pubblici esercizi. Luoghi affollati e vitali, soprattutto in estate, i bar, i ristoranti e i locali italiani si preparano a diventare presìdi di sicurezza a difesa delle donne e promotori della cultura di genere. È infatti pronto a entrare nel vivo il progetto #sicurezzaVera, partito ufficialmente il 28 aprile scorso con la firma di un protocollo tra la Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, il Gruppo donne imprenditrici della Federazione e la Polizia di Stato.

#sicurezzaVera: nel corso del mese di luglio, verrà presentato il progetto in cinque città italiane

– Pisa, lunedì 5; Matera, lunedì 12; Latina, giovedì 15; Rimini, martedì 20; Gorizia, mercoledì 28. L’obiettivo è quello di incrementare i livelli di sicurezza delle persone e degli stessi esercizi, nel quadro di aggiornate strategie di prevenzione di eventi illegali o pericolosi, connessi a forme di violenza di genere”.

“Troppo spesso i pubblici esercizi vengono dipinti come luoghi pericolosi – sottolinea la presidente del Gruppo donne imprenditrici di Fipe – Confcommercio, Valentina Picca Bianchi. Luoghi nei quali si pensa che sia lecito fare avances spinte alle ragazze che servono ai tavoli, o nei quali un sorriso in più fatto da una donna che lavora dietro a un bancone viene subito male interpretato. Luoghi in cui si lavora fino a notte fonda e, spesso le donne, titolari o dipendenti che siano, chiudono le saracinesche rimanendo sole nelle città ormai quasi deserte.

Noi vogliamo ribaltare questo stereotipo e rafforzare i nostri locali in presìdi di legalità
e di sicurezza, nonché, creare una rete per promuovere e diffondere la cultura di genere. Per le dipendenti, le clienti e le titolari di aziende. E il primo passo per prevenire la violenza è quello di riconoscere i segnali di pericolo. Grazie al supporto della Polizia di Stato, insegneremo sia alle donne sia agli uomini a riconoscere questi segnali e insegneremo loro come reagire”.

La fase sperimentale, nel suo complesso, arriverà ad interessare 20 città entro il 2021

Dopodiché il modello verrà esteso a tutti gli esercizi pubblici che rappresentano da sempre la più ampia rete di presidio territoriale di cultura, socialità e tradizione presenti in Italia: 1 esercizio pubblico ogni 250 abitanti, 1 bar ogni 400 abitanti. Il progetto darà centralità ai pubblici esercizi sotto due aspetti principali: uno, riconoscendoli come punto di riferimento e luogo sicuro; due, rafforzando la sicurezza all’interno dei locali stessi. Il progetto sarà promosso da una campagna di comunicazione multitarget e omnicanale.

Parleremo ai ragazzi e agli adulti con l’obiettivo di creare un network permanente sulla cultura di genere. Il centro del progetto saranno le iniziative informative e formative per diffondere la conoscenza delle tematiche relative alla cultura di genere e alla violenza basata sul genere grazie al contributo attivo della Polizia di Stato.

Vera, dal germanico protezione, è il nome di una donna

É un nome forte, deciso, determinato in cui ogni donna potrà identificarsi: “Io sono Vera, Ogni donna è Vera”. Vera è anche un’esclamazione: “io sono Vera quando sono #sicura”. Vera è una donna nuova, consapevole e sicura e con gli occhi aperti. Vera vuole sensibilizzare e promuovere la cultura di genere, il rispetto, il valore della diversità, la condivisione e l’inclusività.

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