domenica 22 Dicembre 2024
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La sicurezza dei prodotti a marchio del distributore a Marca by Bologna Fiere

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BOLOGNA — Il supermercato è il punto vendita più sicuro per gli acquisti food dei consumatori. Grazie ai due milioni e trecentomila controlli che vengono effettuati ogni anno nei ventiseimila supermercati italiani. I controlli vengono effettuati da ventuno enti diversi (dalle Asl ai Nas) dipendenti da quattro Ministeri (Salute, Agricoltura, Ambiente, Economia). Nonché dall’ente europeo Efsa, deputato alla sicurezza alimentare e che ha la sua sede a Parma.

A questi controlli e verifiche, si aggiungono poi i test di autocontrollo delle catene distributive. Affidati ad enti esterni indipendenti. I prodotti alimentari a Marca Del Distributore (MDD) sono dunque controllati dalle industrie fornitrici. Oltre che dalle catene distributive e dagli enti pubblici preposti.

Investimenti duplicati

Le catene distributive hanno dunque duplicato i loro investimenti nel settore negli ultimi dieci anni. Arrivando, in alcuni casi, fino a cinque milioni di euro l’anno per insegna.

Sono previsti investimenti ancora nelle nuove tecnologie

Dal QR Code per migliorare il controllo sullo stato di conservazione dei prodotti (smart label) alla Blockchain per migliorare la tracciabilità; dal Rating dei prodotti venduti on line al Cloud per l’integrazione dei database e dei parametri per valutare i fornitori.

Questo il quadro che emerge dal convegno di apertura di MarcaByBolognaFiere “Sicurezza, Tracciabilità e Qualità della Marca del Distributore per la tutela del Consumatore”. Tenutosi oggi a Bologna, cui hanno partecipato diversi rappresentanti della Grande Distribuzione ed esperti del settore, vedi a questo link.

Presentato il Position Paper

Nel corso del convegno è stato presentato il Position Paper di The European House – Ambrosetti. Il quale ha evidenziato i controlli a cui sono sottoposti i punti vendita della Distribuzione Moderna. Più di 143 mila controlli effettuati dalle autorità competenti; oltre 100 mila verifiche ispettive commissionate a enti esterni; oltre 2,3 milioni di test sui prodotti e superfici di lavoro, pianificati in autocontrollo.

La Marca del Distributore svolge poi un ruolo “attivo” nella garanzia della qualità e sicurezza della filiera dei propri prodotti. Attraverso circa 2.000 controlli all’anno sulle aziende di copackaging e di fornitura dei prodotti freschi e freschissimi.

I risultati della Survey

Una survey sul ruolo della Marca del Distributore nel contesto della qualità e sicurezza alimentare è stata realizzata da The European House – Ambrosetti, che ha interpellato i responsabili sicurezza e qualità delle insegne della Distribuzione Moderna in Italia rappresentative del 67% dell’intero settore.

Il 64% delle insegne dichiara che il numero delle persone coinvolte nella divisione dedicata alla sicurezza e qualità è aumentato negli ultimi 10 anni e il 44% del campione si aspetta un ulteriore incremento nei prossimi 3/5 anni. Nelle insegne più grandi, si arriva anche a 50 collaboratori impegnati nell’ufficio interno di sicurezza e qualità e circa il 70% delle insegne si avvale anche di collaboratori esterni.

Dalla survey emerge inoltre che la struttura sicurezza e qualità è una componente strategica per le insegne della Distribuzione Moderna, secondo il 100% dei rispondenti.

Mdd rappresenta un terzo della crescita del settore alimentare

The European House – Ambrosetti ha sottolineato il valore e il ruolo per il sistema-Paese della Marca del Distributore, attraverso il modello proprietario dei «Quattro Capitali», che quantifica e analizza il contributo che la Marca del Distributore apporta al capitale economico, sociale, cognitivo e ambientale del Paese. Solamente tra il 2016 e il 2017 il fatturato della Marca del Distributore è cresciuto del 2,8% e rappresenta un terzo della crescita del settore alimentare negli ultimi 14 anni.

L’appuntamento di riferimento della Mdd

Il convegno è stato aperto da un saluto di Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere che ha detto: “Da quindici anni le principali insegne della Distribuzione Moderna e le industrie copacker riconoscono in MarcabyBolognaFiere l’appuntamento di riferimento per il settore della MDD. Quest’anno al centro del dibattito poniamo la sicurezza, la tracciabilità e la qualità della Marca del Distributore”.

Nel corso del convegno è emerso come la Marca Del Distributore continui a crescere, anche nel 2018, come evidenziato da Giorgio Santambrogio, Presidente di Associazione Distribuzione Moderna (ADM): “La Marca del Distributore ha ormai raggiunto 10,3 miliardi di Euro e la quota di mercato è passata dall’11,3% nel 2003 a oltre 19% nel 2018. I prodotti a Marca del Distributore sono la nostra bandiera e abbiamo lavorato molto per assicurare qualità e sicurezza, e continueremo a investire in futuro”.

Una filiera di fornitura diffusa

“La Marca del Distributore sostiene una filiera di fornitura diffusa – ha riferito Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House – Ambrosetti fatta di 1.500 imprese, soprattutto PMI ad alto tasso di ‘italianità’. Il rapporto di partnership della Marca del Distributore con la sua filiera di fornitura favorisce il rafforzamento della dimensione industriale e competitiva delle aziende copacker sostenendone la crescita nel tempo”.

Performance migliori

Come si valuta l’impatto dell’attività della Marca del Distributore sulle aziende copacker? The European House – Ambrosetti ha analizzato i bilanci di un campione rappresentativo di 350 aziende negli ultimi 10 anni. I risultati dimostrano che le aziende della filiera alimentare che fanno Marca del Distributore hanno performance economiche, reddituali e occupazionali migliori delle altre aziende. Grazie al contributo della Marca del Distributore al rafforzamento della loro dimensione industriale e competitiva. Si riscontra anche una performance migliore per le imprese a più alta intensità di Marca del Distributore. Quelle con più del 50% del fatturato realizzato con prodotti a Marca del Distributore. E questo rispetto a quelle a intensità inferiore (meno del 50% del fatturato).

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