MILANO – Positivo il bilancio per la missione in Italia della Camera di Commercio di Tripoli, con a capo il presidente dell’ente camerale Farag M. M. Sheftry, conclusasi venerdì scorso. Sheftry ha incontrato 25 imprenditori e visitato alcuni stabilimenti. Nel corso degli incontri, Sheftry ha invitato gli imprenditori italiani a prendere in considerazione l’ipotesi di aprire proprie fabbriche sul suolo libico illustrando, a tale proposito, le numerose agevolazioni fiscali vigenti, che comprendono, tra l’altro, l’esenzione dalle tasse per sei anni, la defiscalizzazione degli utili e l’abbattimento delle barriere doganali, cui vanno aggiunti gli incentivi statali sia alla costruzione degli opifici sia all’acquisto diretto di alcune produzioni.
Sheftry dirige le decisioni dell’organismo di Tripoli
Importante, in tal senso, il ruolo della Camera di Commercio ItalAfrica Centrale (Cnt), che ha predisposto varie misure e stanziato fondi rilevanti destinati all’accompagnamento delle imprese occidentali nel percorso di insediamento in Libia.
Dal caffè alla pasta ai motori elettrici
Molte imprese italiane hanno sottoscritto accordi di partenariato con la Camera di Commercio di Tripoli. Tra le altre «Elettromena srl» (specializzata nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili), Pastificio Vietri, Aversa Caffè, Simar Srl, Italtipici srl produzione ed imbottigliamento olio per uso alimentare.