MILANO – Anche quest’anno è arrivata la Giornata internazionale della donna e come vuole la tradizione, su queste pagine trovano spazio alcune delle donne del settore caffeicolo, che danno quotidianamente ciascuna un contributo per portare avanti il proprio ruolo in un mondo ancora fortemente caratterizzato dalla presenza maschile.
Qua sempre si discute di professionalità, merito, competenze, senza mettere mai da parte l’essere donne.
Lo chiediamo ad Arianna Mingardi la Presidente di Associazione caffè Trieste, che ha sempre colto l’occasione di svincolarsi dalle dinamiche di genere per parlare di merito.
Quindi, le chiediamo semplicemente: la Giornata internazionale della donna, come vorrebbe si celebrasse, da amministratrice delegata di Amigos Caffè?

“E’ una domanda che puntualmente mi arriva tutti gli anni, proprio qualche giorno prima della ricorrenza dell’8 marzo. Per quello che è stato il mio passato e il mio presente, sorridendo, direi con un bel brindisi tra amiche di una vita. D’altronde però, se ci penso, io non “faccio testo”.
Unica figlia, mio padre non mi ha fatto mai pesare il mio genere, tanto che non ha mai messo un limite alla mia carriera all’interno dell’azienda di famiglia e “costringendomi” ad accettare la carica di amministratore delegato prima della sua prematura scomparsa. Il suo appoggio ha ammorbidito il contesto esterno con il quale dovevo e devo quotidianamente confrontarmi e che mi ha reso forte e consapevole di me stessa.
Questa però è la mia storia e vorrei fosse la storia delle mie figlie e di tante donne nel contesto attuale. La società odierna continua ad essere ben diversa dal mio pensiero: troppo donne non si accettano e non sono accettate come persone che pensano, studiano, lavorano e creano. Da CEO di Amigos Caffè vorrei si evidenziasse il contributo lavorativo delle donne nel mondo e nella filiera del caffè, partendo anche dai paesi produttori.”
Prunella Meschini, amministratore delegato de Le Piantagioni del caffè, condivide i suoi auguri e speranze per le prossime generazioni di torrefattrici, forte della sua esperienza ai vertici e sul campo:

“Auguro di avere la capacità e la pazienza di affermarsi in un mondo come quello del caffè che è ancora per la maggior parte a vocazione maschile e pure, ad oggi, 2025, molto più aperto all’ascolto delle donne. Per questo sono convinta che, se si ha la tranquillità, la costanza di affrontare questo settore con serietà e gentilezza, ma soprattutto con il giusto grado competitivo, si potrà andare avanti insieme.
Nella mia esperienza in un’azienda seppur piccola, le donne sono estremamente fattive: parlano poco e fanno tantissimo. Questa capacità, insieme a quella di saper essere lungimiranti, nonostante si incontrino ostacoli superiori a quelli che affrontano gli uomini, rendono un po’ più facile affermarsi rispetto ad anni fa.
Non credo molto nel concetto delle quote rose: a parità di ruolo, è il merito e la competenza che fa la differenza, non il genere. Alle nuove generazioni di donne dico: non abbiate paura di parlare.
Gli uomini che appartengono ad una mentalità antica che si basava su altri comportamenti, proveranno a smontare le vostre opinioni, ma, senza essere aggressive, esprimetevi senza timore, affermando le vostre posizioni.
Un margine, uno spazio, oggi c’è. A patto che siate capaci e professionali. È faticoso, certo, ma è l’unico modo per scardinare le vecchie dinamiche, evitando di prendere sul personale tutto ciò che viene detto.”
Le realtà femminili anche nei Paesi d’origine, stanno assistendo ad un’evoluzione anche del ruolo delle donne: il credito ora inizia ad essere affidato a loro e mediamente si ottengono dei risultati. E auguro che anche qui il potere si trasferisca sempre di più al genere femminile.”
Si unisce al coro femminile, Elisabetta Milani, la terza generazione, a capo del marketing e comunicazione: com’è rappresentare una torrefazione e portare avanti quest’area specifica per l’azienda?

“Rappresentare l’azienda della propria famiglia con una storia nel mondo del caffè lunga quasi 90 anni è un onore e, al tempo stesso, una grandissima responsabilità.
Come torrefattori abbiamo il compito di far conoscere l’anima del caffè e raccontare tutto ciò che sta dentro ad una tazzina di espresso ossia mondi, culture, persone, sudore di una filiera lunghissima. Attraverso i nostri prodotti, i nostri baristi, le nostre caffetterie, attraverso il nostro spazio museale “Esposizione Caffè Milani” ed i nostri canali social vogliamo formare ed informare il consumatore.
Ma Caffè Milani per me non è un brand: è casa, famiglia, lavoro, sacrificio e passione ed il mio sogno è riuscire trasmettere anche i valori della nostra azienda e delle persone che ne fanno parte.”
Si inserisce Franca Cacciari, donna legata a doppio filo a La Spaziale

Tempo fa ha detto un una nostra intervista che il suo mestiere, è gestire un po’ il capitale aziendale e umano da dietro le quinte de La Spaziale: esiste ancora la differenza di genere quando si svolge un ruolo così fondamentale per il successo di impresa?
“La mia leadership guarda oltre il genere, punto alle capacità, all’impegno, al coraggio delle proprie idee e ad una visione strategica del potere.
E’ con questa convinzione che quotidianamente opero, insieme a un team straordinario che condivide questi stessi valori.”
Stefania e Carmen Galeandro, rispettivamente Sales Manager o responsabile vendite e responsabile amministrativo, in Best Coffee, rispondono alla domanda: ricoprire due ruoli, tra il gestire i contatti diretti con i clienti e la parte amministrativa di un’azienda di importazione del crudo, sconta ancora una distinzione di genere oppure no?
Stefania è la prima: “No, mi impegno al massimo nel mio lavoro con competenza e visione cercando di dimostrare che il valore si misura nei risultati e non nel genere”.

Segue Carmen: “No, ufficialmente non esiste più una distinzione di genere. Tuttavia possono esserci ancora ostacoli dovuti a vecchi pregiudizi e dinamiche di un settore storicamente maschile. Ma nonostante ciò, la mia competenza e la mia esperienza sono riconosciute indipendentemente da ogni stereotipo.”
In chiusura per la Giornata internazionale della donna, Chiara De Nipoti, Presidente e CdA Oro Caffè
Cosa significa per lei essere oggi una imprenditrice nel settore del caffè?

“Essere una imprenditrice oggi nel settore del caffè significa da un lato esprimere decisione e competenze, soprattutto in ambito di selezione degli acquisti della materia prima e dimostrare forti capacità di negoziazione vista anche la congiuntura attuale della crescita esponenziale del costo del caffè verde, questo ci obbliga ogni settimana a nuove e difficoltose trattative con il mondo prettamente maschile dei broker della borsa mondiale.
Ma dall’altro lato essere imprenditrice significa anche contribuire fortemente a tenere la “barra dritta” in azienda, dando attenzione all’aspetto umano dei rapporti con e tra i dipendenti, grazie alla sensibilità tutta femminile che contribuisce a crescere il senso di squadra e di appartenenza a un gruppo di lavoro.
Nella nostra azienda quasi il 50% dei lavoratori è rappresentato da donne ed è forte il loro contributo nel nostro andamento positivo, soprattutto nei settori export, amministrativo e comunicazione.”