MILANO – Nuova battuta d’arresto per l’export di caffè brasiliano, che subisce una flessione di oltre il 20% a novembre, riflettendo la minore disponibilità nell’annata negativa del ciclo biennale. Secondo i dati Cecafé, le esportazioni di caffè in tutte le forme sono state pari, il mese scorso, a 3.113.846 sacchi: -20,2% rispetto a novembre 2018. L’export di caffè verde è in calo del 22,1%, a 2.801.323 sacchi.
In flessione sia gli arabica (-22,8%) che i robusta (-13,1%), rispettivamente a 2.596.629 e 204.694 sacchi.
In ripresa il solo export di caffè trasformato (+2,4%), che cresce a 312.523 sacchi, perlopiù di caffè solubile.
Cliccare sulle tabelle per ingrandirle
I dati cumulativi degli ultimi 12 mesi disponibili, dei primi 5 mesi dell’annata di raccolto corrente e degli 11 mesi sin qui trascorsi dall’inizio dell’anno solare continuano tuttavia a offrire riscontri positivi.
Tra dicembre 2018 e novembre 2019, le esportazioni sono state di 41.454.629 sacchi, di cui 37.384.056 di caffè verde, con 33.601.441 sacchi di arabica e 3.782.615 sacchi di robusta.
Tra luglio e novembre, gli imbarchi sono stati di 17.030.304 sacchi, ancora in crescita – seppur lieve (+0,2%) – sullo stesso periodo dell’annata precedente.
L’export di verde (15.342.466 sacchi) è grosso modo uguale a quello dell’anno scorso, con i robusta in crescita (+9,3%) a compensare gli arabica in calo (-1,2%).
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.