MILANO – L’industria caffeicola è in continuo movimento in questi anni e si configura sempre più interessato all’ingresso di fondi all’interno di gruppi torrefattori: accordi strategici come quello siglato tra Caffè Vergnano e Coca Cola Hbc, o quello che ha visto appropriarsi del 20% della società che fa capo a illycaffè da parte di Rhone Capital, hanno segnato la via. L’ultimo esempio è quello di Massimo Zanetti beverage Group, che ora corre con i suoi competitor alla ricerca di un nuovo socio finanziario. Per attirarlo, ci sarebbe il 30% del capitale del marchio di torrefazione Segafredo Zanetti. La caccia, è aperta. Leggiamo i alcuni particolari dall’articolo di Andrea Montanari su Milano Finanza.
Segafredo Zanetti: in vendita il 30%
La voglia di caffè italiano non si ferma. Così dopo l’ingresso nel capitale di Illycaffè del fondo Rhone Capital, che ha rilevato il 20% della società che fa capo al gruppo di Trieste in un’operazione che ha valutato l’asset quasi un miliardo, l’accordo strategico siglato tra Coca Cola Hbc e Caffè Vergnano, con la branch del colosso Usa che ha rilevato il 30% della società italiana e i rumors di un possibile interesse di Pepsi Cola per quella Caffè Borbone controllata dalla Italmobiliare dei Pesenti e in costante crescita (fatturato +24% e mol +35% nel primo semestre dell’anno), adesso è la volta di Massimo Zanetti Beverage Group.
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Sul piatto c’è il 30% del capitale della capogruppo nota sul mercato in particolare per il brand di torrefazione Segafredo. L’azienda guidata da Massimo Zanetti, secondo quanto appreso in ambienti finanziari, ha dato mandato alla banca d’affari Bnp Paribas per avviare il beauty contest alla ricerca di un alleato. L’obiettivo di questa mossa è quello di crescere a livello internazionale e valutare magari nuove acquisizioni per consolidare il business. A studiare il dossier del gruppo che chiuderà il 2021 con un giro d’affari consolidato di 1,2 miliardi rispetto agli 809 milioni dello scorso anno, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, ci sono alcuni dei fondi che hanno partecipato all’asta per Illycaffè, ovvero Bain Capital, Advent, Oaktree e Blackstone ma anche e soprattutto Carlyle.
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