Ho letto l’intervista del Dottor Antonio Quarta –https://www.comunicaffe.it/un-caffe-con-antonio-quarta-moka-a-casa-ed-espresso-al-bar-i-riti-in-pericolo/ – mi trova personalmente d’accordo al 100% e vorrei aggiungere qualcosa riguardo ad un fattore molto importante, cioè la PROFESSIONALITA’ dei baristi!
Mettiamo da parte per un attimo il lato economico.
Nessuno si chiede il perché nella maggioranza dei bar italiani, che (molti anni fa) erano così famosi
nel mondo per la qualità del caffè tanto da rendere universalmente conosciuta la parola ESPRESSO,
oggi non si riesce più a bere una tazzina di caffè di buona qualità?
Tutti, od almeno una alta percentuale di persone, imputano questa scarsa, se non addirittura cattiva,
qualità alle miscele., ma questo, a mio modesto parere è solo in parte vero; in primo piano ritengo
che sia invece da attribuirsi alla scarsa professionalità dei baristi tanto che, come tutti noi abbiamo
potuto rilevare nel reportage di “REPORTER”, in molti bar non si osservano neppure le più elementari
norme igieniche di pulizia delle apparecchiature e questo rimarca una assoluta mancanza di rispetto
ed orgoglio per il proprio lavoro che è la base per ottenere dei buoni risultati gestionali di una qual
si voglia attività.
Purtroppo, anche da parte dello stesso cliente non si riscontra un’adeguata attenzione all’operato
del barista, il che evidenzia una totale mancanza di conoscenza e “assuefazione” a ciò che gli viene
proposto. tanto che, alla lunga non permette al “consumatore” di essere un buon “giudice”.
Sicuramente una maggiore capacità critica del cliente costringerebbe il personale del bar ad un miglior
Servizio e stimolerebbe le capacità necessarie per il MESTIERE di barista.
Non sono ben chiari i motivi che hanno determinato questa decadenza di passione verso il proprio
lavoro, ma certamente il fatto che nel passato in una buona percentuale di bar era il gestore stesso,
in molti casi proprietario, che fungeva anche da barista ed era quindi lui che “istruiva” gli eventuali
aiutanti “apprendisti” e contribuiva alla formazione dei futuri collaboratori.
Questo passaggio di consegne è andato piano piano a disperdersi, cosa che è successo un po’ per
tutte quelle attività che richiedono una specializzata manualità e “sensibilità”-
Non a caso, dopo tanti anni trascorsi nel settore, mi sono creato il seguente aforisma:
“SI PUO’ TRASMETTERE L’ESPERIENZA E LA TECNICA MA LA PASSIONE SI SVILUPPA SOLO
CON LA DEDIZIONE, L’AMORE, IL RISPETTO E L’ORGOGLIO PER IL PROPRIO LAVORO”
Cordiali saluti
Piero Bambi
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