domenica 22 Dicembre 2024
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Scrive Luca Majer sull’investimento Lavazza del 2010 in GMCR/Keurig: mille lire al mese

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di Luca Majer

MILANO – Chi ci legge ricorda come nell’agosto 2010 Lavazza investì duecentocinquanta milioni di dollari USA per acquisire 8.566.649 azioni (circa il 7% del capitale) del leader del caffè porzionato americano, la GMCR/Keurig.

Il prezzo pagato da Lavazza? Sotto i 30 dollari per azione, se leggo e calcolo bene. Poi il titolo GMCR entrò in uno di quegli uragani finanziari simili a quelli veri che in questi giorni innalzano e abbattono cose e animali e persone nella Bible-belt americana.

Insomma: il titolo GMCR che in dicembre del 2009 valeva 19$ nell’agosto successivo sfiorò i 33$, in settembre s’impennò sui 37$ (quasi raddoppiando di valore in 8 mesi) salvo poi planare sotto i 27$.

Fu allora che iniziò la pantomima delle dichiarazioni, delle cause contro GMCR, delle (tante) voci contro e delle (poche) voci a favore di questa cenerentola circondata dai temibili leviatani del caffè mondiale.

Eppure, in barba alle leggi di gravità finanziaria (o utlizzando una poco-nota variante delle stesse) il 14 febbraio 2011 la controllante del sistema porzionato e brevettato Keurig vide il proprio titolo toccare un picco di 46,35 $ per azione (leggasi: +231% rispetto al dicembre 2009).

Una crescita confermata più o meno fino all’8 marzo, la festa della donna, con il titolo GMCR che veleggiava attorno ai 40$. Un risultato incredibile per un settore maturo.

Il 10 marzo viene però annunciato quello che nel settore era da mesi una possibilità anche se nessuna certezza: Starbucks, dopo aver detto che che non farà più distribuire il suo caffè nei supermercati USA dalla concorrente Kraft, annuncia ora che per le capsule a suo marchio (abbandonato il kraftiano formato Tassimo) inizierà un lavoro “esclusivo” con Keurig.

Starbucks insomma corregge l’originale svarione (usare la piattaforma Tassimo: uno standard che vale uno stimato 3% del mercato del porzionato USA) e si adatta ad usare lo standard della concorrente GMCR (mossa logica, in fondo: Keurig controlla circa l’80% del porzionato USA).

Un “atto dovuto”, forse, ma dalle mirabolanti conseguenze. In due giorni il titolo GMCR aumenta del 50,7% andando a 61,71$. Un mese dopo è a 66 $ con una crescita quasi da repubblica di Weimar.

Un successo da festeggiare per decenni.

Non vi basta? No. Non basta. Considerato che in pochi mesi GMCR è riuscita ad aggiungere alla lunga lista di clienti Starbucks ma anche Dunkin’ Donuts, il colosso tra le “catene della prima colazione” americana, il management si trova “costretto” ad annunciare agli investitori una revisione (verso l’alto) delle previsioni di utili.

E il titolo? Il 9 maggio arriva a 76,50, con uno strabiliante rapporto P/E (prezzo/utili) di 96,07, cioè: occorre quasi un secolo perché l’investitore rientri dal suo investimento, a forza di utili.

L’11 maggio GMCR conferma che Lavazza ha acquistato altre 608.342 azioni (a 68,37$ per azione, per un totale di circa 41,5 milioni di dollari: il che porta l’investimento totale di Torino oltre i 200 milioni di Euro, al cambio odierno).

La notizia è quasi passata inosservata, oscurata da un titolo così univocamente volatile. Se usassimo gli aggettivi in voga presso certi giornali parleremmo di “quotazione impazzita” in “folle corsa” verso una “crescita da urlo”.

Guardate la progressione della settimana tra il 23 ed il 27 maggio: ogni giorno il titolo ha segnato un nuovo record, partendo da 76,52$ e finendo con un acuto di 83,75$ e un ottimo + 9,44% in cinque giorni. Sto scrivendo poco prima dell’apertura di lunedì 30 maggio ed il P/E è a 103,95 con un valore di borsa a 11,72 miliardi, il titolo “sceso” a 82,54$.

Valori comunque eccelsi. Ma prendiamo pure come riferimento un valore medio di quest’ultima settimana, ad esempio il valore del 25 maggio 2011 ($ 81,49). A questo valore la crescita nell’ultimo anno è stata di 348%, in due anni 445% e in cinque anni un terrificante 2700%.

Se aveste potuto investire centomila Euro nel maggio del 2001, sareste ritrovati 2.376.679 Euro (diventati oltre 2,4 milioni a fine settimana). Se aveste investito in dollari (per via di quella commedia dell’arte che è il cambio Euro/dollaro) vi sarebbe andata ancora meglio.

Tornando in Italia, la plusvalenza dell’investimento di Lavazza in GMCR è dell’ordine di grandezza del fatturato annuo del terzo torrefattore italiano.

O meglio: quasi il doppio, ai valori attuali, ed ovviamente tralasciando le sinergie commerciali e tecnologiche dell’accordo.

La morale è che negli anni del boom economico si cantava “se potessi avere mille lire al mese” (e i ricchi erano multi-milionari).

Poi con Mani Pulite si sono perseguite bustarelle miliardarie, mentre con l’Euro ci siamo ri-abituati a “sognare in milioni”.

Ma chi decide di camminare su certi altopiani incontra aziende come GMCR, che in pochi mesi ha guadagnato oltre 5 miliardi di dollari in valutazione borsistica, ovvero il PIL della Guyana o della Sierra Leone.

Cambiamo punto di vista.

All’inizio degli anni ’90 Keurig/GMCR era grande quanto un medio torrefattore italiano; oggi vale quasi tre volte la Gucci Group NV, una volta e mezza la Gap, metà della Kellogg, un terzo della Starbucks.

L’hanno chiamata la “Coca Cola del futuro” e se nessuno può leggere il domani (un P/E oltre 100 sembra quasi fantascienza), l’incredibile attualità di Keurig sta nei fatti.

Negli USA Starbucks ha re-inventato il modo di bere il caffè fuori-casa, ma è Keurig che sta modificando il modo di bere caffè in ufficio e in casa – un cambiamento è epocale per un mercato che vale molto di più.

In sintesi: né lo tsunami, né la Libia, né Ruby Rubacuori e Fukushima hanno saputo intaccare il successo del caffè in capsule. E

Lavazza – con l’investimento in GMCR e le sue attività nel porzionato – sta partecipando a questa rivoluzione storica del modo di prendersi un caffè, con una determinazione simile a quella di aziende stellari come Nestlè e Douwe Egberts.

O Keurig. Ben altro della barzelletta che diceva:”sai come fai a ritrovarti con un milione di dollari in Borsa? Beh: innanzitutto devi investirne due”.

Titolo originale: UN’ALTRA SETTIMANA ALLA KEURIG ESPONENZIALE: LA CRESCITA DI GMCR tra 1998 e 2011 Le crescite dei titoli di Starbucks, Peet’s e GMCR tra 2006 e 2011 dal sito di Luca Majer

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