domenica 22 Dicembre 2024
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Scrive Ciarlantini: “La Scae vista dall’interno, Italia 2a per iscritti”

Il coordinatore nazionale del chapter italiano reduce da un incontro in Gran Bretagna con vertici Scae e altre associazioni nazionali ci svela che cosa è successo e in particolare che l'Italia è 2a per iscritti ma non soltanto

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di DARIO CIARLANTINI*(FOTO sopra)

Ogni anno l’ufficio centrale della SCAE a Londra, per l’esattezza a Chelmsford nell’Essex, zona nord-est della capitale, organizzava un incontro con i Coordinatori Nazionali dei diversi Comitati.

Quest’anno però ha voluto estendere l’invito anche ai Coordinatori di ogni area (FOTO sotto), quali Formazione, Eventi, Comunicazione e Gestione Soci, riducendo il numero dei comitati coinvolti ad ogni riunione, cercando di bilanciare esperienze, problemi e necessità di ognuno: in una parola cercando di far diventare questi incontri più efficaci. Ci sono riusciti alla grande!

riunione scae GB
Una parte dei partecipanti all’incontro Scae in Gran Bretagna: a destra i rappresentanti italiani

Ma partiamo con ordine. Causa impegni personali, dal Comitato SCAE Italia siamo partiti in 3: Giorgia Maioli (Eventi), Davide Cobelli (Formazione) ed io (Coordinatore Nazionale), con dietro deleghe e appunti degli altri colleghi Rubens Gardelli (Comunicazione) e Marcello Vitellone (Gestione Soci).

L’occasione è stata ghiotta anche per incontrare, il giorno prima, i dirigenti del quartier generale in riunioni separate, molto pratiche ed operative, per risolvere dubbi e richieste esclusive del nostro Comitato Nazionale.

Il giorno dopo all’incontro erano presenti i rappresentanti di Romania, Spagna, Turchia, Germania, Irlanda, la metà dei quali erano donne, anzi, durante la riunione tra rappresentanti e dirigenti la presenza femminile era maggiore di quella maschile.

È un dettaglio che mi piace far notare con orgoglio perché spesso si pensa al mondo del caffè, del bar, degli eventi, della formazione e delle competizioni, come un mondo dove la presenza femminile è marginale, io la penso in modo completamente opposto: senza un apporto importante delle donne il mondo del caffè non si evolverà mai.

Sui contenuti ci sarebbe molto da dire: novità in campo marketing, il brand SCAE cresce in modo esponenziale e ha bisogno di regole sempre più chiare e severe per il suo utilizzo. C’è un sito bello e funzionale che funge anche da strumento per gli oltre 700 trainer autorizzate SCAE nel mondo.

Intanto il numero di soci che cresce vertiginosamente al ritmo di 100 al mese in valore assoluto, ma con un ritmo crescente se si pensa al tipo di espansione che ha la SCAE.

Bene anche le certificazioni che crescono ad un ritmo ancora maggiore perché il sistema formativo è ormai simbolo di qualità e riconoscibilità a livello mondiale, anche in questo campo si adotteranno interventi di controllo qualità.

Infine gli eventi: finali a Goteborg il prossimo giugno, finale mondiale a Dublino e Shangai nel 2016, Seul nel 2017, ed altre città da selezionare sia per il 2017 che per il 2018, e molto altro ancora di cui parleremo nella nostra assemblea generale il prossimo sabato 30 maggio, alle ore 11,30, presso Fiera Rimini in occasione della fiera Wellness, dove sarà presentata un’anteprima del Rimini Coffee Festival: per mille motivi un’occasione da non perdere!

Orgoglio: la nazione con più iscritti è la Corea del Sud, di seguito l’Italia, l’Iran, la Russia e la Gran Bretagna, ma le nazioni extraeuropee non posso avere un Comitato Nazionale, quindi la SCAE Italia è il comitato di gran lunga più grande della SCAE, sia in termini di soci, che di eventi, che di trainer, ma questo ci deve far riflettere sostanzialmente in due direzioni.

In primis dobbiamo renderci conto dell’importanza che il “caffè” riveste nel nostro Paese, fa parte di noi, è nel nostro sangue, e per questo non possiamo permetterci di rimanere indietro, non possiamo permetterci di farci rallentare da quello che è la nostra storia, dobbiamo evolvere, il che non vuol dire tagliare, rivoluzionare tutto: vuol dire EVOLVERE nel vero senso della parola, essere al passo con i tempi, dare quello che la gente chiede, dettare il mercato… la storia è passata e fa parte di noi, il futuro sarà la nostra storia e sta a noi scriverla.

In secondo luogo, ci sono dei comitati nazionali che sono molto indietro, hanno molte difficoltà e problemi più o meno grandi, non è tutto oro quello che luccica all’estero, e proprio per quanto sopra, io torno dall’incontro con un maggiore senso di responsabilità che vorrei condividere, la responsabilità dell’esempio, di aiutare e di trascinare gli altri comitati, le altre nazioni, non dobbiamo essere egoisti, dobbiamo dare, condividere, aiutare… permettetemi: un conto è scrivere la nostra storia di italiani, altro è aiutare a scrivere la storia di un continente…

* Dario Ciarlantini è coordinatore nazionale di Scae Italia

 

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