MILANO – Sono state scoperte non meno di sei diverse varianti genetiche che sono legate a diversi effetti della caffeina sull’organismo umano. Lo ha scoperto uno studio realizzato da ricercatori della Harvard Medical Schoolche è stato pubblicato all’inizio di ottobre sulla rivista Molecular Psychiatry.
In sostanza questa ricerca ha scoperto che l’odio o l’amore per la tazzina sta scritto nel codice genetico.
“Il consumo di caffè e caffeina – spiega Marilyn Cornelis, principale autrice della ricerca – sono collegati a effetti sulla salute che possono essere sia benefici che meno salutari. Il fatto è che molte persone dimostrano una diversa suscettibilità a questo alimento e così non è facile capire come mai quella che per alcuni è un consumo ottimale di caffè, per altri è invece un consumo eccessivo, se non addirittura insufficiente”.
Proprio per chiarire questi aspetti, i ricercatori hanno controllato il genoma di 120.000 consumatori di caffè di ascendenza europea e afro-americana.
Le varianti genetiche sono associate a diversi geni: due sono associate a geni che regolano il metabolismo della caffeina (POR e ABG2). Altre due varianti sono state individuate in geni che invece regolano gli effetti gratificanti della caffeina (BDNF e SLC6A4) e altre due vicino a geni che regolano il metabolismo del glucosio .