MILANO – Ben 70.577 contratti. Sono le posizioni net short detenute sulla borsa newyorchese – secondo l’ultimo Cot (Commitments of Traders) – dai Non Commercial Traders (NCT). Ossia dai fondi e hedge funds, che utilizzano i futures come strumenti speculativi.
Un’esposizione corta di “proporzioni straordinarie” rilevava nei giorni scorsi James Hearn, a capo del trading delle materie prime agricole per il broker londinese Marex Spectron.
Tradotta in un’unità di misura maggiormente comprensibile essa corrisponde a un volume di 20.008.267 sacchi di caffè. Dalle 4 alle 6 volte il surplus produttivo stimato dagli analisti per la prossima annata caffearia.
Anche a Londra, il più recente Cot ha visto un consistente incremento (+6,75%) delle posizioni net short degli speculatori, che sono salite a 18.323 contratti, pari a poco più di 3 milioni di sacchi.
Quando troppo sarà troppo?
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