MILANO — Howard Schultz torna al timone di Starbucks. E annuncia da subito un’importante novità, che però non è piaciuta ai mercati. Il genio delle caffetterie ha assunto ieri la carica di ceo ad interim della catena della sirenetta, che sotto la sua guida si è trasformata, a cavallo di tre decenni, in un colosso globale. A raffreddare Wall Street, dove le azioni Starbucks hanno perso ieri il 4%, la decisione di Schultz di mettere nuovamente in pausa il programma di buyback. Programma che era stato riavviato a metà marzo.
L’obiettivo era quello di restituire 20 miliardi di dollari agli azionisti nell’arco di 3 anni
“Con decorrenza immediata sospendiamo il nostro programma di riacquisto delle azioni” ha scritto Schultz in una lettera aperta ai dipendenti pubblicata lunedì mattina.
“Questa decisione ci consentirà di investire maggiormente nelle nostre risorse e nei nostri locali: l’unico modo per creare valore a lungo termine per tutti i nostri azionisti”
Mediante il buyback, una società quotata riacquista azioni proprie, che precedentemente si trovavano sul mercato.
Generalmente, questo tipo di procedura è ben accolta dai mercati e dagli investitori poiché, riducendo il numero di azioni circolanti, aumenta gli utili per azione.
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