MILANO – Ad un giorno della notizia che ha segnato la svolta per il colosso del caffè americano, si vedono già le prime conseguenze. L’uscita di Howard Schultz da Starbucks, non ha lasciato indifferente la borsa. Vediamo che cosa è successo, rifacendoci ai dati diffusi su Il Sole 24 Ore Radiocor Plus.
Schultz fa crollare la Borsa
– New York, 05 giu – L’addio di Howard Schultz da Starbucks ha colto il mercato in contropiede. Il titolo della piu’ grande catena di caffetterie al mondo cede il 2% a 55,89 dollari ma a un certo punto era sceso fino a 55,28 dollari.
Nell’annunciare ieri che dal 26 giugno prossimo non sara’ piu’ presidente esecutivo e membro del cda, il fondatore del gruppo aveva tentato di rassicurare i mercati dicendo che il Ceo Kevin Johnson “e’ un vero leader e guidera’ Starbucks mentre quest’azienda inizia il suo prossimo viaggio”.
Lo stesso a.d. aveva spiegato che Schultz “ha insegnato a tutti noi che e’ possibile essere un’azienda quotata molto diversa. Questo deve continuare, e continuera’, sotto la mia supervisione”.
Nonostante queste rassicurazioni il mercato resta pero’ nervoso. Gli analisti di Baird hanno tagliato l’obiettivo di prezzo a 65 da 68 dollari mantenendo la raccomandazione “outperform“.
Starbucks ha depositato un documento alla Sec in cui ha detto che il 64enne Schultz restera’ consigliere dell’azienda fino al 30 ottobre prossimo.
La Roastery di Milano
Una scelta operata in modo tale da permettere di curare l’ingresso dell’azienda nel mercato italiano con l’apertura, il 6 settembre a Milano, di Starbucks Reserve Roastery.
Il marchio di alta gamma del gruppo a cui si sta dedicando da quando il 3 aprile del 2017 cedette l’incarico di Ceo a Johnson.
Come parte del piano sui bonus, lui sara’ in grado di ricevere al 26 giugno 1,9 milioni di dollari. Da inizio anno il titolo Starbucks ha perso il 3% e negli ultimi 12 mesi il 13%.