domenica 22 Dicembre 2024
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Un bar per i figli disoccupati: controtendenza nel capoluogo per le aperture

Savona è quindi la città dei bar. Basta fare una passeggiata lungo la centralissima via Paleocapa per notarlo: sotto i portici se ne contano 14. Senza considerare i 6 aperti lungo il perimetro di piazza Mameli

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SAVONA – Se si osservano i dati del numero di pubblici esercizi che hanno aperto a Savona nell’ultimo anno, viene da pensare che la fantomatica crisi economica non sia che uno spettro. Nel 2012, secondo dati dell’ufficio di commercio del Comune, a Savona hanno chiuso i battenti 19 bar e ristoranti, ma ne sono stati aperti 23. Un trend che è continuato nei primi mesi del nuovo anno: 6 chiusure in quattro mesi, a fronte di 10 aperture.

Aperture di pubblici esercizi: a Savona, si va controcorrente

A Savona i bar e i ristoranti attualmente operativi sono 431. Non pochi per una città di circa 60 mila abitanti. Soprattutto se si considera che alla Spezia, dove gli abitanti sono più di 90 mila, il numero è solo di poco superiore: circa 450.

Savona è quindi la città dei bar. Basta fare una passeggiata lungo la centralissima via Paleocapa per notarlo: sotto i portici se ne contano 14. Senza considerare i 6 aperti lungo il perimetro di piazza Mameli. A ogni angolo del centro ottocentesco c’è la possibilità di prendersi un caffè o rinfrescarsi con una bibita.

Per ogni bar che negli ultimi anni ha abbassato la serranda, un altro ha preso il suo posto, con una nuova gestione

Non si può dire lo stesso di altre categorie di esercizi, come ad esempio i giornalai, i negozi di dischi, le librerie che, una volta chiusi, non hanno avuto una seconda possibilità.

L’interpretazione si può dare di questo fenomeno

Si può davvero leggere il proliferare dei bar come un segnale di inversione di tendenza rispetto alla crisi dei consumi?

La sezione savonese della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) non la pensa così; crede anzi che il turn over frenetico delle gestioni dei bar sia da imputare proprio alla crisi economica.

«La grande densità di bar a Savona è anch’essa figlia della crisi – sostiene Giacomo Minuto, della Fipe di Savona -. Nel 2007 è stata lanciata la legge regionale sulle liberalizzazioni, che ha facilitato la nascita di nuovi locali.

Nello stesso momento hanno chiuso, sul territorio savonese, molte grandi aziende che hanno lasciato a casa centinaia di persone.

 

Fonte: Il Secolo XIX

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