lunedì 23 Dicembre 2024
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Savina Bressan: un bar a Cinisello Balsamo, una vita: «I miei ricordi al caffè»

Leggiamo assieme la testimonianza di una grande lavoratrice, che mette passione nel suo locale: Savina, l’ultima lattaia di Cinisello di Rosario Palazzolo

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CINISELLO BALSAMO (Milano) – Forse non è il negozio storico, così come lo si intende sulle guide più prestigiose. Ma la sua titolare, Savina Bressan, 79 anni, portati con uno stile leggiadro e impeccabile, ha sicuramente contribuito a scrivere una pagina importante della storia di Cinisello.

Savina: 50 anni di duro lavoro

La signora infatti, gestisce il piccolo bar latteria che sorge in un angolo nascosto di via Monte Grappa, nel quartiere di Borgomisto. La sua è la latteria più antica della città.

Forse l’unica rimasta su un territorio che ormai ha quasi completamente perso quel tessuto commerciale di vicinato tipico degli anni ‘70.

Un bar latteria che per la Cinisello opulenta di oggi risulta un po’ fuori tempo

Ma che proprio per questo cela completamente invariati tanti ingredienti di quella che era la città solamente 25 o 30 anni fa.

Il traguardo di Savina

«Oh si, è una vita intera. Pensi che ancora oggi alzo la cler di mattina da sola e la abbasso la sera. Faccio tutto io come un tempo».

Ma a 79 anni non sente l’esigenza di riposare?

«Questo luogo è la mia vita. Ci ho trascorso l’intera vita. Dunque non potrei stare senza».

La sua è l’ultima latteria della città. Le altre hanno chiuso tutte. Cosa è successo?

«È cambiata la città. Un tempo, quando mia cognata e mia suocera aprirono negli anni ‘60, questo quartiere cresceva a vista d’occhio.

C’erano molte persone che arrivavano da ogni parte d’Italia. Quasi nessuno poteva permettersi un frigorifero. Dunque si veniva da noi a comprare mezzo litro di latte, un uovo e quelle poche cose che potevano servire in giornata. Lavoravamo dalle 5 del mattino fino alla 1 della notte. Oggi questo non c’è più».

Quando è cominciato a cambiare tutto?

«Pensi, già a metà degli anni ‘70 aprirono la Upim, il primo supermercato di Cinisello. In quel momento per riparare al danno che avevano provocato a noi commerciati, ci consentirono di vendere anche altri prodotti alimentari. Da allora vendo anche pasta, formaggi e scatolame».

La resistenza di Savina. Come è stata capace di sopravvivere

«Non certo per i guadagni. Ho la fortuna che i muri sono i miei, quindi posso lavorare serenamente con quel poco che mi basta per il quotidiano.

E poi questo locale è ancora un luogo di incontro per tante amiche. Trascorriamo la giornata chiacchierando a questi tavolini. È un luogo al quale non vogliamo rinunciare».

Nel fine settimana anche l’ex sindaco Daniela Gasparini, che abita in zona e che per decenni ha frequentato la latteria, è venuta a fare gli auguri alla signora Savina per i 50 anni di attività consegnandole un inaspettato mazzo di fiori.

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