MILANO – C’è un cambio di rotta per una delle pasticcerie storiche di Milano: Sant Ambroeus apre le porte non solo alla clientela affezionata, ma anche a nuovi finanziatori. Molti sono già gli investitori che propongono di affiancarsi a questo marchio simbolo del capoluogo lombardo. Ecco la notizia dall’articolo di Daniela Polizzi, su corriere.it.
Sant Ambroeus, l’apertura all’internazionalizzazione
«Vogliamo crescere in Europa e in Cina dove abbiamo già depositato il marchio. Il nostro locale è un gioiello del made in Italy, è la sintesi tra la tradizione di Milano e la sua immagine di città europea. È un marchio che può essere esportato — racconta la proprietaria Simonetta Festorazzi —. Bisogna però rinnovarlo, sfruttare tutte le potenzialità, ma anche salvaguardarlo, proteggere il suo futuro.
Per questo siamo pronti ad aprire le porte a nuovi investitori per la parte immobiliare della nostra pasticceria. Seri e di alto profilo». Così sono partiti i sondaggi sul mercato.
L’imprenditrice, sposata con il banchiere Paolo Langé, ha avviato la ricerca di un investitore istituzionale
Con l’aiuto dell’advisor Gva Redilco, specialista nei servizi per il real estate di pregio. Oggetto dell’operazione è la società Finanziaria immobiliare d’Este, a cui fa capo la proprietà dei mille metri quadrati su tre piani del Sant Ambroeus.
Appartiene a Simonetta e ai suoi due fratelli che ora potrebbero venderla a un investitore immobiliare, che «deve aiutarci a rinnovare e sfruttare meglio la nostra sede». Così dice l’imprenditrice. Prima di tutto bisogna rimodernare gli 800 metri quadrati sotterranei. Che si snodano tra cucine, laboratori e la stanza dove si producono le confezioni di carta (le stesse da 83 anni) di pasticcini, torte, colombe e panettoni.
Tutti rigorosamente prodotti al numero 7 di Corso Matteotti
La strada che chiude il distretto del Quadrilatero della moda, all’angolo con Via Montenapoleone. Festorazzi però annuncia anche “terrò la gestione”. Al piano di sopra, altre stanze che «potrebbero essere sfruttate meglio. Magari con una sala riservata per chi vuole pranzare con discrezione» Ancora dice la proprietaria che vorrebbe poi prolungare gli orari serali di apertura.
Questo perché — racconta così — il potenziale è enorme. Al Sant Ambroeus, che sarà insignito dal Comune con la targa di Bottega storica, fanno colazione banchieri, imprenditori; avvocati che amano la riservatezza ma anche tenersi informati sui fatti della città.
Era naturale che dei progetti della famiglia milanese venissero a conoscenza anche i grandi gruppi del lusso che hanno fatto di Milano la loro capitale
«In molti hanno bussato alla porta — spiega — ma dipenderà dai loro progetti. Se pensano di stravolgere lo spirito e la storia del nostro locale, allora no. La gestione deve rimanere a me». La strada non sarà quindi quella imboccata da Cova, che ha ceduto la maggioranza al gruppo Lvmh, e Marchesi, passato sotto le insegne di Prada. In entrambi i casi la gestione (oltre che la maggioranza del capitale) è passata ai due gruppi del lusso che ora hanno impostato un piano di crescita, anche internazionale. Per esempio, con il sostegno di Prada la pasticceria Marchesi ha appena aperto a Londra.
Il marchio e la storia di Milano
Ora al vaglio dell’imprenditrice del Sant Ambroeus ci sono più di dieci proposte dal mondo del lusso. E se trovasse l’alchimia giusta, potrebbe anche decidere di aprire il capitale della Pasticceria e Confetteria Sant Ambroeus Milano, la società che gestisce l’attività e che lei controlla al 100%. Quattro anni fa si era fatta avanti una cordata di imprenditori del commercio, partecipata anche dalla famiglia Illy che all’epoca non aveva aperto le sue caffetterie.
Con una buona dose di coraggio Simonetta Festorazzi aveva deciso di rilevare tutte le quote della Pasticceria e Confetteria Sant Ambroeus Milano. Aveva chiamato un nuovo direttore, Raffaele Longo, che arrivava dopo vent’anni al Principe di Savoia, mentre il pasticcere Luciano Vismara, 80 anni, è lo stesso dal 1959 e custodisce la tradizione. «Abbiamo depositato il marchio Sant Ambroeus in tutti i mercati europei, Gran Bretagna inclusa, nella Federazione Russa e in Cina. Siamo pronti per il salto in avanti e per portare nel mondo il nostro marchio made in Milano».