MILANO – 23 novembre ore 22.01 ora italiana, Samantha Cristoforetti effettuerà il lancio che la porterà per sei mesi all’interno della Stazione Spaziale Internazionale.
Samanta Cristoforetti e l’esperimento del caffè
L’astronauta dell’ESA Samantha Cristoforetti nella foto indossa la sua tuta pressurizzata Sokol. Foto scattata al Centro Gagarin Addestramento Cosmonauti, in Russia. Durante la preparazione per la sua missione, denonominata Futura. Sei mesi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
La tuta Sokol protegge gli astronauti durante le fasi di lancio e di atterraggio a bordo della navicella di trasporto spaziale Soyuz. Le simulazioni in un modello dimostrativo Soyuz a dimensione reale sono parte delle prove finali prima del volo.
I compagni di viaggio di Samantha Cristoforetti
Samantha partirà insieme all’astronauta NASA Terry Wirts ed al cosmonauta Roscosmos Anton Shkaplerov. Il 23 novembre alle 21:59 (20:59 GMT, 02:59 ora locale) da Baikonour, Kazakistan.
Se non volete perdere neanche un dettaglio della Missione Futura potrete inoltre seguire il viaggio di Samantha Cristoforetti sui siti e social network. Esa, Twitter, Flickr, G+ e Facebook, Blog Esa
Pausa caffè
Tecnologia, innovazione, medicina, biologia e anche pausa caffè. A volare sulla Stazione spaziale internazionale insieme a Samantha Cristoforetti ci sono 10 esperimenti made in Italy, che miglioreranno la vita degli astronauti.
Daranno una mano anche alla ricerca scientifica sulla Terra. Li ha presentati la stessa Cristoforetti nella sede dell’Agenzia spaziale italiana, a Roma. Ricorda che, prima di tutto, la Stazione è un grande laboratorio nello spazio che permette di lavorare in condizioni uniche (VIDEO).
A spiegare in cosa esattamente consistono i 10 esperimenti è il presidente dell’Asi Roberto Battiston
I DIECI ESPERIMENTI. – Nel dettaglio ‘Nato’ testerà le contromisure per l’osteoporosi lavorando sul tessuto osseo a livello di nanoparticelle.
‘Drain brain’ si occuperà invece di realizzare un nuovo strumento diagnostico per le malattie neurodegenerative. Osservando in microgravità il ritorno venoso dal cervello al cuore.
Si occuperà invece di variazioni sull’architettura cellulare ‘Cytospace‘. “Per osservare come la cellula si struttura nello spazio”, spiega Cristoforetti, mentre ‘Bone/Muscle check’ ha il compito di “validare un sistema semplice e innovativo per quantificare lo stato di debilitazione ossea tramite un prelievo salivare”.
Una serie di esperimenti è espressamente volta alla cura e al miglioramento delle condizioni di vita degli astronauti a bordo della Iss.
‘Wearable monitoring’ si occupa di qualità del sonno. Poiché “in orbita si verifica un influsso negativo sul sistema nervoso autonomo, forse per l’assenza di peso”.
Di equilibrio e movimenti si occuperà invece ‘Blind and Imagined (Slink)’. ‘Viable’ monitorerà la presenza di funghi e batteri negli ambienti della Stazione.
‘Orthostatic Tolerance’ avrà il compito di sviluppare contromisure favorevoli alla salute dopo il rientro a Terra basate su allenamenti fisici specifici.
Infine, l’esperimento maggiormente riconoscibile come italiano, cioè ‘Isspresso’
La macchinetta per il caffè ‘spaziale’, e la stampante 3D. ‘Isspresso’ è figlia della collaborazione con Argotec. Permetterà di prendere il caffè a bordo, studiando la reazione dei liquidi ad elevate temperature e pressioni.
‘Pop 3D‘ è invece la via italiana alla stampa tridimensionale in orbita. Il progetto è realizzato da Altran e prevede la fabbricazione di un oggetto di plastica in una sessione automatizzata.
Un grande laboratorio, quindi, la cui vita durerà almeno fino al 2020 e a cui l’Italia partecipa in maniera costante grazie agli accordi con Esa e Nasa, che aprono la porta anche a nuove missioni oltre ‘Futura’