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venerdì 22 Novembre 2024
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SALUTE – Journal of nutrition: “No al caffè dopo un pasto ricco di grassi”

Mangiare cibi grassi fa poco bene alla salute. Ma accompagnarli col caffè è ancora più deleterio per l'organismo

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MILANO – La pausa-pranzo a base di junk food non fa bene alla nostra salute. Ma peggio ancora è chiudere il pranzo con una tazzina di caffè. A sostenerlo una recente ricerca condotta dall’Università di Guelph (Canada), pubblicata sul Journal of Nutrition.

Journal of Nutrition mette in guardia i coffee lovers

“I risultati – ha chiarito Marie-Soleil Beaudoin che ha portato avanti lo studio con Lindsay Robinson – ci dicono che i grassi saturi interferiscono con la capacità del corpo di eliminare gli zuccheri dal sangue. Se poi vengono combinati con il caffè, l’impatto può essere anche peggiore”. Per lunghi periodi – continua la ricercatrice – lo zucchero nel sangue è malsano, perché può pretendere un tributo dagli organi”.

L’esperimento pubblicato sul Journal of Nutrition

Sotto osservazione un gruppo di uomini sani che hanno ingerito per il primo pasto uno speciale bibitone di circa un grammo di grasso per ogni chilo di peso corporeo (ndr. l’obiettivo dei ricercatori era quello di verificare cosa succede al corpo quando vengono ingeriti grassi). Dopo sei ore, hanno bevuto un drink zuccherino. “Il nostro corpo – ha ricordato la Beaudoin – assumendo zucchero, produce insulina, che prende zucchero dal sangue e lo distribuisce ai muscoli”.

Alla fine dell’esperimento è emerso che un pasto troppo ricco di grassi influenza la capacità del nostro organismo di eliminare lo zucchero. I livelli di zucchero erano infatti il 32 percento più elevati rispetto a prima dell’assunzione del bibitone grasso, ma la situazione peggiorava aggiungendo caffè. I volontari avevano consumato due tazzine cinque ore dopo il bibitone e la bibita dolce un’ora dopo, aumentando i livelli di zucchero nel sangue del 65%.

“I grassi e la caffeina – conclude – interrompono le comunicazioni tra lo stomaco e il pancreas, che e’ responsabile della produzione degli ormoni che regolano il metabolismo degli zuccheri. Questo impedisce di abbassare il livello di glucosio nel sangue”.

La ricerca è stata pubblicata sul ‘Journal of Nutrition’.

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