MILANO – Il cervello vuole zuccheri e non i dolcificanti. Quindi, per quanto riguarda la gratificazione, non può essere ingannato dai dolcificanti artificiali.
I risultati del nuovo studio condotto da Ivan de Araujo e il suo team della Yale University School of Medicine implicano che il nostro piacere nel consumare dolci è guidato in gran parte dalla quantità di energia che questi forniscono.
In questo senso, il cervello riceve una maggior ricompensa dagli zuccheri rispetto ai dolcificanti artificiali senza energia.
In particolare, questo implica che i soggetti che ingeriscono dolci ipocalorici quando hanno fame o in caso di stanchezza avranno una maggiore probabilità di ricadutà e tenderanno a scegliere alternative ad alto contenuto calorico ha spiegato de Araujo.
La ricerca è stata condotta sui topi, utilizzando una combinazione di test comportamentali che coinvolgevano dolcificanti e zuccheri, mentre venivano misurate le risposte chimiche nei circuiti cerebrali della ricompensa.
Gli scienziati ritengono che i risultati siano suscettibili di applicazione anche sugli esseri umani.