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Salute, chi beve caffè campa cent’anni…o quasi

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L’ultima ricerca in ordine di tempo sostiene che il caffè migliori la vita sessuale, secondo i ricercatori dell’Health Science Center dell’Università del Texas una quantità di caffeina (FOTO) compresa tra gli 85 e 170 mg al giorno potrebbe scongiurare la possibilità di fare cilecca tra le lenzuola. E all’aumentare della dose si incrementano i benefici: una quantità compresa tra 171 e 300 mg al dì ridurrebbe la possibilità di soffrire di disfunzione erettile.

Una buona notizia che si aggiunge a tutte quelle che negli ultimi anni hanno accompagnato la fama della seconda bevanda più consumata al mondo (la prima è il tè) ma la prima nel nostro Paese.

In Europa, la popolazione adulta ne consuma una media giornaliera di 200 mg (con un range di 100-400 mg), per la maggior parte derivante da caffè, tè, bevande analcoliche ed “energetiche”.

Fanno saltare la media gli abitanti del Nord Europa: Danimarca, Finlandia, Norvegia o Svezia, raggiungono un consumo medio di caffeina di 400 mg al giorno.

Il potere taumaturgico della caffeina non conosce ostacoli di patologia: il suo aroma diminuisce i livelli di stress, migliora i sintomi del Parkinson e rallenta l’invecchiamento cerebrale.

Uno studio dell’Università di Miami ha mostrato come gli ultra 65enni con elevati livelli di caffeina nel sangue sviluppano i segni dell’Alzheimer in media da 2 a 4 anni dopo i non bevitori.

Protegge il fegato dei bevitori: una tazza al giorno diminuisce del 20% il rischio di ammalarsi di cirrosi, risultato attendibile se pensiamo che la ricerca è stata effettuata su 125mila persone. Inoltre dimezza il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2: 4 o più tazze al giorno ne ridurrebbero del 50% la probabilità e la stessa quantità di bevanda diminuirebbe del 10% i sintomi depressivi anche se da qui ad affermare che il caffè ci rende felici ce ne passa.

Da Harvard invece la notizia che il caffè avrebbe un effetto di protezione contro il melanoma nelle donne, conclusione tratta dall’analisi dei dati di 112mila persone seguite nell’arco di vent’anni.

Confermano anche gli esperti dell’Istituto Mario Negri i noti effetti sul senso di fatica, miglioramento dell’attenzione e concentrazione, aumento della motilità intestinale e della diuresi e prevenzione delle malattie cardiovascolari sino all’azione turbo sul metabolismo.

Ma la tazzina ha effetti benefici anche su alcuni tumori come quelli del cavo orale, fegato endometrio e colon retto. Merito della caffeina e del contenuto della bevanda in polifenoli come acido caffeico e quercetina che esercitano una spiccata azione antiossidante insieme alle vitamine del gruppo B.

Il caffè ci renderà immortali? Forse no, perché parallelamente ai proclami entusiastici altre ricerche dimostrerebbero che bisogna andarci piano: una metanalisi di 13 studi condotta nel 2010 avrebbe correlato l’uso di caffè ad un aumento di rischio di tumore al polmone e alla laringe, quest’ultimo probabilmente a causa del continuo stimolo irritativo dato dalla bevanda bollente, nelle quantità enormi dispensate nelle caffetterie americane.

Ciononostante non ci sono evidenze che nei consumatori di caffè aumenti il rischio tumorale, opinione supportata dal World Cancer Research Fund.

Come orientarsi quindi? Con un po’ di buonsenso, la maggior parte degli esperti sostiene che in una quantità moderata ( che non superi i 300 mg al dì) i benefici superino i pericoli.

Attenzione però: la caffeina è una xantina, un alcaloide che si trova in diverse piante come i chicchi di caffè e i semi di cacao, le foglie di tè (una bustina ne contiene circa 30 mg), le bacche di guaranà e le noci di cola, e che viene aggiunta a bevande analcoliche e a diversi farmaci sia con ricetta che da banco.

Nel computo di quanta ne assumiamo dobbiamo prendere in considerazione tutte le fonti, dal bicchiere di cola alla bevanda energetica (che ne apporta da 60 a 80 mg per ogni bicchiere).

Contenuto medio di caffeina delle bevande più comuni:
– Espresso o moka: 40-80 mg per tazzina
– Caffè americano: 115-120 mg per tazza
– Istantaneo: 65-100 mg per tazza
– Decaffeinato: < 5 mg per tazzina
– Cappuccino: 70-80 mg per tazza
– Cioccolata: 30-40 mg per barretta da 60 gr
– Tè: 40-50 mg per tazza
– Bevande tipo cola: 35-50 mg per lattina
– Bibite energetiche con caffeina o guaranà: 50-100 mg

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