MILANO – Il diciannovenne Joshua Marrick aveva davanti a sé tutta la vita. Appena finito il college, si apprestava ad entrare nella Marina. Talento nel suo sport preferito, il rugby. Joshua era molto popolare e uno dei suoi migliori amici lo aveva definito come “la persona più leale mai conosciuta”.
Sembra una bella storia, ma come racconta il Daily Mail, lo scorso gennaio il ragazzo è stato trovato morto nel suo letto dal padre.
Tra lo shock e il dramma, i referti hanno parlato di morte naturale, ma il dottore che ha condotto le analisi tossicologiche non era così convinto e ha anzi parlato della possibilità che alcune bibite energetiche abbiano potuto contribuire al decesso.
Se la tesi fosse confermata non si tratterebbe della prima volta che una bibita energetica porta alla morte. Alcune lattine infatti contengono fino a 13 cucchiai di zucchero e all’equivalente, in caffeina, di due tazze di caffè.
Un’altra ragazza poco tempo era, a sua volta, stata male e la madre aveva così raccontato: “Aveva crampi continui allo stomaco, anche per tre quattro giorni consecutivi. Aveva anche mal di testa. Avevo molta paura ma né io, né i dottori avevamo idea di cosa si potesse fare. A un certo punto i dolori erano talmente forti che è stata ricoverata e le è stata data della morfina. Ma quando poi ha riferito ai dottori che quando andava a scuola beveva sempre 3 o 4 lattine di Monster (la bibita energetica) al giorno, ho capito. I dottori le dissero che i troppi acidi, zuccheri e caffeina all’interno della bibita avevano provocati questi sintomi”.
Lo scorso anno uno studio ha rivelato come in Europa i ragazzi consumino troppe bibite energetiche e l’Inghilterra risulta essere il primo Paese, tanto che il dottor Jack James, editore del Journal of Caffeine Research ha dichiarato che la caffeina dovrebbe essere regolamentata e i suoi danni trattati come quelli delle sigarette e dell’alcool.
Rimane il fatto che l’effetto della caffeina sui ragazzi non è ancora molto chiaro. Sioned Quirke, dietologa del British Dietetic Association ha dichiarato: “Conosciamo gli effetti che hanno negli adulti, come pressione sanguina, temperatura corporea ed effetti psicologici come l’ansia e i disturbi nel sonno, ma ci sono pochi studi sui ragazzi e nessuno sa che effetti gli provocano. Il problema è che i ragazzi vogliono spesso sentirsi adulti e per farlo copiano le cose che fanno gli adulti”.
Il professore di biologia della Bristol University, Peter Rogers, ha invece affermato: “La caffeina crea dipendenza, capita spesso che quando uno smette di prenderla si sente stanco, affaticato e con mal di testa e questo capita anche nei ragazzi”.
Il problema però, specialmente per le bibite energetiche, è molto semplice. Andrew Brown, esperto nel settore del marketing, prova a spiegarlo: “Il commercio e l’esposizione di questi prodotti attrae parecchio i giovani. Inoltre parecchie marche si associano a sport estremi e sono disponibili accanto alle più comuni bibite e, ovviamente, un ragazzo, non percepisce la differenza tra i due prodotti e quali ingredienti cambiano.
Fonte: “http://www.wallstreetitalia.com/article/1663988/bibite-energetiche-quando-rischiano-di-diventare-letali.aspx