MILANO – Secondo le ultime indagini il caffè è sconsigliato soltanto a chi soffre di artrite, ulcera, gastrite, patologie dell’orecchio interno, ai soggetti stressati, ansiosi, eccitabili o che soffrono di insonnia, ai soggetti ipertesi, ai soggetti affetti da ipercolesterolemia e alle donne in cinta. Chi per uno di questi motivi, è costretto a far a meno dell’amata tazzina di caffè, ecco delle alternative naturali, per lo meno quelle più facilmente reperibili.CAFFE’ DI TARASSACO: il tarassaco è una pianta selvatica appartenente alla famiglia delle Composite, genere Taraxacum, la più nota delle quali il “tarassaco comune”, a volte confuso col dente di leone, che è simile ad esso ma appartiene al genere Leontodon.
Secondo alcuni , il termine “tarassaco”deriva dal verbo greco “tarasso” (io guarisco). Il suo nome latino “taraxacum” deriva dal greco “taraxos” (disordine) e “akos” (rimedio), inteso quindi come “rimedio per tutti i malanni”. Si tratta di una pianta erbacea perenne, compresa tra i 3 e i 9 cm di altezza, che produce degli inconfondibili fiori gialli.
Nella tradizione contadina è noto come “piscialletto” per le sue forti proprietà diuretiche ed è ottimo anche contro la ritenzione idrica, la cellulite e l’ipertensione. Nel Medioevo, secondo la Teoria delle Segnature, avendo esso un fiore giallo come la bile, si iniziò ad utilizzarlo come rimedio del fegato, mentre nel 1546 il naturalista Bock gli attribuì un potere diuretico, fino al 1500, quando il farmacista tedesco Tabernaemontanus gli conferì capacità curative delle ferite.
Con le radici tostate e macinate di tarassaco si può preparare un surrogato del caffè che ne mantiene il gusto e le proprietà digestive, in modo simile all’orzo e alla cicoria. Il tarassaco sottoforma di decotto, succo o consumato fresco serve a disintossicare e depurare il fegato, per l’anoressia, la dispepsia, il colesterolo e i calcoli.
Il succo della pianta fresca è un ottimo schiarente della pelle e delle lentiggini, mentre il decotto serve a rassodare e a pulire la pelle. I fiori ancora chiusi possono essere conservati sott’aceto.
CAFFE’ VERDE: è il frutto di una diversa lavorazione dei semi di caffè che anziché essere torrefatti, vengono semplicemente essiccati.
Nel caffè verde, la caffeina è associata all’acido clorogenico e questo determina un assorbimento più lento ma più continuo della caffeina, per cui il caffè verde, pur contenendo meno caffeina di quello nero, ha un migliore effetto, è consigliato a chi è sottoesame e per gli atleti, aumentando la concentrazione e la resistenza.
L’acido clorogenico gli conferisce proprietà antiossidanti, pertanto il caffè verde neutralizza i radicali liberi, contrastando la degenerazione cellulare e lo sviluppo del cancro. E’ ricco di metilxantine ( tra cui la caffeina) che velocizzano il metabolismo, aumentando la percentuale dei grassi bruciati, contrasta il diabete, rallentando il glucosio nel sangue e riducendo l’assorbimento degli zuccheri da parte dell’organisom.
Il caffè verde ha un PH intorno a 5, mentre quello torrefatto è molto più acido.
MATE: è una pianta perenne appartenente alla famiglia dell’agrifoglio, riconoscibile per le sue foglie dure, che cresce spontanea nelle foreste pluviali dell’Argentina, Cile, Perù, Brasile e Paraguay.
La Yerba Mate contiene 196 composti che si attivano una volta inseriti nell’organismo, tra cui le vitamine del gruppo B, A, C e E, ma anche minerali come calcio, magnesi, ferro, potassio e selenio. Contiene 11 polifenoli ma la sostanza indubbiamente più importante è la mateina, che stimola il sistema nervoso centrale ma, a differenza di altri stimolanti, non dà dipendenza, non produce insonnia o nervosismo.
E’ un tonico del sistema nervoso centrale, rilassia il corpo e la mente, lasciandoci pronti e attivi. Aiuta a produrre energia a lungo termine, fa bruciare più calorie, aumenta l’efficienza cardiaca e ritarda l’accumulo delle sostanze nocive.
Dalla pianta di Yerba Mate si ricava il Mate, una specie di thè, ma solo nell’aspetto. Viene preparato nel tipico contenitore a forma di pera: le foglie di Yerba Mate, una volta essiccate, vengono messe in infusione in acqua bolente, si lasciano qualche minuto affinchè il calore dell’acqua estragga tutte le sostanze benefiche, poi lo si beve succhiando da un’apposita cannuccia con alla base un filtro per evitare che i pezzetti di erba passino lungo di essa e vengano ingeriti.
Il Mate contiene bassi livelli di caffeina, stimolando però il corpo, per cui si pone come efficace alternativa al caffè!
MACA: è l’abbreviazione di Lepidium Meyenii, una pianta molto antica, usata dalle popolazioni Inca, che può essere considerata il “ginseng peruviano”.
Il Maca cresce in Perù, tra le alture selvagge e inospitali delle Ande dove vive spontaneamente in balia dell’escursione termica. E’ coltivata sin dall’antichità e ha svolto un ruolo fondamentale nella dieta delle popolazioni peruviane, al punto da essere considerata un dono degli dei nella tradizione popolare.
Fu introdotta in Europa dopo la conquista spagnola, dove venne apprezzata per l’effetto positivo sulle fertilità e per le sue proprietà afrodisiache. Di questa pianta si utilizza la radice, ricca di principi nutritivi e povera di grassi.
Fornisce un buon apporto di carboidrati e minerali, oltre ad avere un importante contenuto di iodio, importanti le vitamine B1,B2,B12,C ed E, le fibre e gli amminoacidi essenziali in essa contenuti.
La radice di Maca, anche se priva di caffeina, stimola il sistema nervoso e per le sue proprietà toniche ed energetiche è un valido aiuto per chi soffre di sindrome da stanchezza cronica e depressione, per chi svolte un’attività intellettuale impegnativa. La Maca non contiene stimolanti nocivi, aumentando l’energia, la resistenza atletica e il rendimento sessuale, oltre che la concentrazione e la capacità lavorativa.
TISANA ALLO ZENZERO: dai rizomi tuberosi della pianta il cui nome botanico è Zingiber officinale si ricava lo zenzero, una spezia dal profumo pungente e dal sapore piccante disponibile sottoforma di polvere disidrata oppure fresco.
E’ composto per il 78% da acqua, contenendo carboidrati, proteine, zuccheri, fibre alimentari e ceneri. Esso previene la tosse e i raffreddori e grazie ai principi attivi del suo rizoma carnoso, quali : zingiberine e gingeroli, resine e mucillagini, rende i cibi più digeribili e disintossica l’organismo, allevia la nausea e il vomito, ha effetto termogenico ( stimola la sudorazione e lenisce i dolori muscolari dovuti allo sforzo, è utile contro il tumore del colon-retto e aiuta a bruciare le calorie più velocemente.
La tisana allo zenzero ha un’azione stimolante per combattere la stanchezza e lo stress, è un anticonvulsivo e analgesico, riduce le disfunzioni legate all’impotenza maschile favorendo la circolazione sanguigna ed è utilizzata contro l’ulcera.
Si prepara sbucciando la radice di zenzero fresco, tagliandola in tanti piccoli pezzetti. Si fa bollire l’acqua e lo zenzero per circa 4 minuti, aggiungendo il succo di limone spremuto dopo aver spento la fiamma. Il tutto va colato, aggiungendo un cucchiaino di miele d’acacia.
Gli enzimi antiossidanti in essa contenuti favoriscono la digestione, per cui, sostituendo il caffè con una tisana allo zenzero , si fa il pieno di vitalità senza appesantire il fegato, ma depurandolo e si sgonfia lo stomaco.