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martedì 05 Novembre 2024
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Il Consorzio espresso italiano omaggia il Salone del libro di Torino online per la cultura del caffè

Sottolinea Giorgio Caballini di Sassoferrato, Presidente del Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale: “Il fatto che il caffè espresso e i caffè siano protagonisti di tanti libri è ancora una volta testimonianza del valore sociale e culturale di una bevanda che è assoluta protagonista della vita quotidiana degli italiani. Da nord a sud della nostra Penisola, i caffè storici, i caffè letterari e i bar, con i loro rumori, le loro voci e profumi, sono la dimostrazione del profondo, intimo radicamento che il caffè espresso italiano tradizionale ha nella società italiana"

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MILANO – Caffè e Cultura vanno a braccetto, non è un caso che al Salone del Libro di Torino ci sia sempre stato uno spazio intitolato “Caffè Letterario” – dove autori e lettori si incontravano e si raccontavano. In queste due parole – “Caffè Letterario” – è racchiusa tutta la meraviglia che ruota intorno a questa bevanda: il rito e la sua socialità, ma anche l’espressione di una cultura, anzi di tante culture che non mancano di essere
raccontate attraverso i libri. Alcuni dei quali hanno visto il debutto proprio al Salone.

E’ così che il Consorzio di tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale vuole omaggiare il Salone del Libro e il caffè espresso italiano che, proprio come il suo aroma, penetra nelle pagine di gran parte della letteratura italiana e mondiale, accompagnando e accomunando tutti con il suo rito: gli scrittori, i personaggi dei romanzi, e gli stessi lettori.

A debuttare al Salone del Libro di Torino, nel 2018, “Nuvola Lavazza. Cultura d’impresa e trasformazioni della città”

Un libro che racconta l’impegno della famiglia Lavazza per lo sviluppo culturale ed economico della società e la volontà, di integrare nel nuovo edificio un museo, luoghi di ristorazione, l’archivio storico della famiglia, lo IAD (Istituto arti digitali) e la centrale, un hub dove si terranno incontri aperti al pubblico.

Uscendo dalle mura de Il Salone del libro, ma restando nel contesto letterario italiano
della nostra contemporaneità, ritroviamo tra i narratori che hanno dato centralità al caffè:
Laura Campiglio nel nuovo romanzo Caffè Voltaire è come se ti facesse prendere posto
in uno di quei caffè a cui siamo affezionati e in cui amiamo rifugiarci alla fine delle giornate difficili, centro attivo della vita delle piccole o grandi comunità.

Il romanzo prende il titolo dal caffè preferito della protagonista, Anna Naldini, trentacinquenne in piena fase di bilanci come tanti della sua età.

Diego Galdino che nel best seller Il primo caffè del mattino racconta la storia di un barista

Che ogni mattina, appena entrato nel suo locale, si prende il tempo per gustare un
espresso italiano tradizionale fatto a regola d’arte. Ne assapora l’aroma floreale e il gusto
diverso ogni giorno. E sarà proprio uno di questi caffè a cambiare la vita del protagonista.
E’ un osservatorio privilegiato quello di Galdino, barista ma anche scrittore e autore, che
commenta: “una delle cose più belle è quando i lettori dei miei libri, anche stranieri,
vengono appositamente al bar a trovarmi.

Hanno gli occhi sgranati quando mi vedono dietro al bancone a fare i caffè e capiscono che tutto quello che racconto è vero, e diventano automaticamente parte delle mie storie come i personaggi dei libri che hanno letto”.

Massimo Cerulo, professore di Sociologia all’Università degli studi di Perugia e in Sorbona (Cerlis-Paris Descartes)

Che con la sua Danza dei caffè, ci porta all’interno di questi luoghi democratici, dove si ritrovano comuni cittadini, politici, uomini d’affari, studenti, giovani, anziani e, perché no, amanti. In questa quotidianità si incrociano le storie di chi rende vivo il rito del caffè, in una vera e propria “danza”.

Punto di vista unico anche quello di Cerulo che si focalizza sul ruolo che gioca il caffè in
società: “Sorseggiando il caffè si conversa fra pari, sorridendo. Ci si rapporta all’altro
costruendosi reciprocamente una forma di realtà libera, ludica e gratuita che mette tra
parentesi ricchezza e posizione sociale, erudizione e fama, capacità eccezionali e meriti
dell’individuo.

In un appuntamento di fronte a una tazzina di caffè, la socievolezza è quella forma di conversazione che si manifesta da subito: aiuta a rompere il ghiaccio, a formulare le prime frasi e domande affinché inizi una prima conoscenza, permette di sfiorarsi con gli
occhi e le parole”.

Questi sono solo alcuni esempi di una letteratura vastissima dove la bevanda del caffè è protagonista

“Il fatto che il caffè espresso e i caffè siano protagonisti di tanti libri è ancora una volta
testimonianza del valore sociale e culturale di una bevanda che è assoluta protagonista
della vita quotidiana degli italiani – sottolinea Giorgio Caballini di Sassoferrato, Presidente del Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale – Da nord a sud della nostra Penisola, i caffè storici, i caffè letterari e i bar, con i loro rumori, le loro voci e profumi, sono la dimostrazione del profondo, intimo radicamento che il caffè espresso italiano tradizionale ha nella società italiana.

II momento delicato che stiamo vivendo sospende questo rito, ma torneranno certamente i tempi in cui potremo rivivere nella sua interezza la socialità e la cultura del rito del caffè espresso italiano tradizionale fatto a regola d’arte”.

Il Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale nasce il 15 settembre 2014 a Treviso

Con l’obiettivo di promuovere, valorizzare e tutelare il Caffè Espresso Italiano Tradizionale presso gli operatori del settore e presso i consumatori. Possono entrare a far parte del Consorzio le imprese e gli enti del settore del caffè, quali torrefattori, produttori di caffè e di macchine per il caffè e di altre attrezzature inerenti alla produzione o erogazione del caffè che condividano lo scopo consortile ed abbiano la sede e la produzione in Italia.

Il Consorzio è composto da imprese del settore sparse nel territorio nazionale, e da alcuni enti che sostengono con convinzione questo progetto, tra gli altri il Gruppo Italiano Torrefattori (socio costituente) e la Federazione Italiana Pubblici Esercizi. Dal 2015 ad oggi il Consorzio è impegnato anche nell’ottenimento della candidatura all’Unesco per il riconoscimento di Patrimonio Immateriale dell’Umanità del Caffè Espresso Italiano Tradizionale.

Per ulteriori informazioni www.espressoitalianotradizionale.it

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