MILANO – Si arresta la corsa al ribasso di New York, dopo che tre sedute di fila in territorio negativo avevano spinto mercoledì il contratto principale (dicembre) a una chiusura di 214,85 centesimi, minimo delle ultime tre settimane. L’Ice Arabica ha chiuso ieri in ripresa di 155 punti a 216,40 centesimi. Quinta seduta negativa consecutiva invece per l’Ice Robusta. La borsa londinese ha chiuso marginalmente al ribasso (-4 dollari) a 2.226 dollari, riavvicinandosi ai minimi mensili.
E a far ripartire la borsa newyorchese ha contribuito il taglio delle stime sul raccolto brasiliano deciso dall’autorevole analista Safras & Mercado. Una revisione delle cifre peraltro già ampiamente preannunciata nelle settimane trascorse.
S&M ha abbassato la sua stima sul raccolto 2022/23 di 2,9 milioni di sacchi, portandola a 58,2 milioni.
L’analista Gil Barabach ha ribadito le difficoltà incontrare nel quantificare la produzione, in un’annata caratterizzata da un andamento climatico anomalo e mutevole, con siccità, gelate, fioriture abbondanti e successivi aborti fiorali, eccesso di umidità durante il periodo della formazione dei frutti, seguito da piogge scarse.
“Il raccolto è concluso, ma rimangono i dubbi (sulla sua entità)” spiega Barabach aggiungendo che è difficile stabilire se la ridotta disponibilità attuale di caffè brasiliano sia da imputarsi a un minor raccolto o ai ritardi nella lavorazione post raccolta.
Responsabili di questa correzione al ribasso sono esclusivamente gli arabica, il cui raccolto è ora stimato in 35,2 milioni di sacchi, contro i 38,8 originariamente previsti.
Il clima sfavorevole ha penalizzato Sul de Minas e Mogiana, ma soprattutto il Cerrado.
Migliorano invece le prospettive per i robusta. Il raccolto della varietà meno pregiata è ora quantificato in 23 milioni di sacchi.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.