RUSSIA – In questa terra lontana e opposta agli Stati Uniti, McDonald’s ha inaugurato il suo 500° negozio. Un dato particolare considerata la cultura che vi sta dietro. Eppure, di fronte ad un altro dato di questo tipo, si può pensare davvero che ai russi piace molto il caffè americano. Infatti, anche Starbucks apre il centesimo punto vendita. Una riflessione di Maicol Mercuriali, pubblicata su Italiaoggi.it.
Russia conquistata dal food americano
Un fenomeno che è avvenuto nonostante le tensioni politiche tra i due Paesi. Le grandi catene americane della ristorazione fanno affari d’oro in Russia.
L’esempio di Starbucks
Il gruppo di Seattle martedì scorso ha festeggiato la centesima apertura in Russia con il taglio del nastro del nuovo punto vendita di San Pietroburgo, nel centro commerciale Galereya.
Al raggiungimento di questo traguardo è stata data particolare enfasi anche sui profili social dell’azienda. Un modo per celebrare la repentina crescita sul mercato russo.
La catena americana, fondata nel 1971 con la prima caffetteria a Seattle, ora conta oltre 22.500 negozi in 67 paesi del mondo.
In Russia, l’ingresso solamente nel 2007
Avvenuto dopo una lunga battaglia per poter utilizzare il suo brand, con l’apertura del primo bar nella capitale, presso il centro commerciale Mega Khimki.
Poi un’apertura dietro l’altra a Mosca, a San Pietroburgo, Rostov sul Don, Krasnodar, Soci, Yaroslavl; Ekaterinburg, Tyumen e Samara.
L’ascesa delle grandi catene Usa
Un successo che, a quanto pare, non è stato rallentato dai prezzi applicati in Russia né dalla crisi che ha colpito il paese. Un caffè americano a Mosca costa 2,5 euro.
Mentre a New York circa 20 centesimi in meno; mentre un espresso nella capitale russa costa il doppio rispetto alla Grande Mela (1,55 euro contro 0,70 euro).
Starbucks è una grande catena internazionale, ma ha capito che differenziare la propria offerta seguendo i gusti dei singoli paesi in cui opera è la carta vincente.
Così in Russia, accanto a caffè, cappuccini e i frappuccini che vanno tanto di moda in ogni angolo del globo, propone piatti della tradizione come i syrniki (frittelle di ricotta); oppure dolcetti tipici e anche i panini sono farciti secondo il gusto russo.
La Russia: uno dei tasselli di un quadro sensazionale
Gli ultimi risultati del gruppo di Howard Schultz sono piuttosto positivi. Dal 1° aprile al 28 giugno le vendite globali dei negozi sono aumentate del 7%, mentre i ricavi netti consolidati sono cresciuti del 18% rispetto allo stesso periodo del 2014; arrivando così a un record trimestrale di 4,9 miliardi di dollari (circa 4,4 miliardi di euro).
L’utile operativo è invece in crescita del 22% a quota 938,6 milioni di dollari (841 milioni di euro). Lo stesso presidente di Starbucks ha parlato di uno dei trimestri più forti e notevoli nella storia della catena americana. «L’aumento del 4% delle transazioni mondiali», ha spiegato Schultz, «equivale ad aver servito 23 milioni di clienti in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si evidenzia così il forte impulso che abbiamo visto in tutta la nostra attività e in tutto il mondo».