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giovedì 21 Novembre 2024
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Russia: andamento deludente per il mercato del tè, consumi di caffè in crescita

I consumi di tè hanno segnato l’anno scorso un calo del 2,9% a 166.500 tonnellate dalle 170.000 del 2009, cui fa riscontro invece un incremento dell’1,79% dei consumi di caffè, passati da 112.000 a 114.000 tonnellate

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MOSCA – Andamenti opposti per i consumi di tè e caffè in Russia. Secondo dati forniti dall’associazione russa dei produttori di tè e caffè (Roschaikofe o Rusteacoffee secondo la sigla internazionale), i consumi di tè hanno segnato l’anno scorso un calo del 2,9% a 166.500 tonnellate dalle 170.000 del 2009, cui fa riscontro invece un incremento dell’1,79% dei consumi di caffè, passati da 112.000 a 114.000 tonnellate.

Il consumo del tè e del caffè in Russia

Il direttore generale dell’associazione moscovita Ramaz Chanturiya non nasconde la sua delusione per dei risultati inferiori alle aspettative. “Due anni fa avevamo previsto una ripresa significativa dei consumi di tè nel 2010 – ha dichiarato recentemente – ma così non è stato. Il mercato si è anzi contratto”.

La speranza è ora che nel 2011 sia possibile perlomeno un ritorno ai livelli di consumo pre-crisi.

Confidiamo che il mercato possa tornare a crescere – ha affermato ancora Chanturiya – La Russia dovrebbe importare quest’anno 180.000 tonnellate di prodotto grezzo esportando la parte non assorbita dai consumi interni, principalmente in forma di tè in sacchetti, in Ucraina, Kazakhstan ed Europa dell’est.

Per rilanciare i consumi, l’industria russa punta sulla crescita della domanda di prodotti di qualità a maggiore valore aggiunto, come il tè verde di origini pregiate.

Ulteriori speranze vengono riposte nell’ammissione della Federazione Russa nel Wto, prevista entro la fine dell’anno, che dovrebbe portare a un alleggerimento del regime daziario per i prodotti finiti di importazione. La Russia dipende quasi totalmente dall’estero per il tè che consuma. Sri Lanka (con quasi il 30% di market share) e India sono i suoi principali fornitori, seguiti da China, Vietnam (con una quota dell’11% circa per ciascuno) e Kenya.

La produzione nazionale, concentrata nella regione di Krasnodar, copre una quota minima del fabbisogno interno (circa lo 0,2%). Chanturiya ritiene che essa abbia, a dispetto dei volumi modesti, un buon potenziale commerciale, che potrà essere valorizzato approfittando anche della visibilità di cui godrà tutto il Krasnodar grazie ai giochi olimpici invernali di Sochi del 2014.

Sempre a giudizio del direttore di Rusteacoffee, il mercato russo del caffè presenta segnali di saturazione della domanda e la crescita, in futuro, andrà fondata principalmente sul miglioramento della qualità e l’incremento del valore aggiunto.

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