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giovedì 21 Novembre 2024
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Rosario Carafa, a.d. Polo del Caffè: “Gestiamo oltre 600mila sacchi l’anno, il futuro della logistica? Anticipare le richieste del mercato”

L'amministratore delegato dell'azienda: "Noi operatori dipendiamo dal mercato del caffè e dagli attori principali (trader, torrefattori, caricatori, coltivatori, armatori) che ogni giorno ci fanno comprendere che occorre sempre più specializzarsi, rinnovarsi, investendo in beni materiali ma soprattutto in risorse umane, nella loro formazione, indispensabili per garantire l’ottimizzazione dei servizi che offriamo alla nostra clientela.  Il Polo del Caffè ha un team giovane, dinamico, ed ogni giorno attraverso il contatto con i nostri stimati clienti ed il mercato, cerca di interpretare le loro esigenze, e di decodificarle nella nostra organizzazione"

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Rosario Carafa, amministratore delegato del Polo del Caffè, azienda specializzata in supply chain management del caffè crudo, parla dell’importante ruolo della logistica nella filiera del chicco. Secondo Carafa, la logistica nel settore del caffè ha subito grandi cambiamenti negli ultimi quattro anni, dovuti in parte al Covid, alle guerre, ma anche ad una frenetica attività dovuta al cambiamento del mercato internazionale.

Tuttavia, nonostante lo scenario tutt’altro che roseo, l’azienda riesce a provvedere ad un servizio di prim’ordine considerando che i volumi gestiti sono di oltre 600mila sacchi all’anno, con operazioni di sdoganamento pari ad oltre 40mila tonnellate ogni anno.

polo del caffè
Il logo del Polo del Caffè (immagine concessa)

Carafa si sofferma inoltre sull’importanza dei trasporti marittimi per la logistica  e, di conseguenza, sulla situazione critica che si presente nel Mar Rosso e nel canale di Suez. Leggiamo di seguito le considerazione dell’amministratore delegato del Polo del Caffè.

Che cosa è, in generale, oggi la logistica?

“La logistica oggi assume un significato complesso ed articolato e rappresenta sempre più un punto nodale per il commercio mondiale.

La parola logistica deriva dal greco “logistikos” e indica tutto cià che ha un senso logico. Tuttavia nel corso degli ultimi 30 anni è entrata nel vocabolario del business con molta fatica, perché le aziende commerciali ed industriali, per questioni esclusivamente culturali, non sempre sono riuscite a darne il giusto valore, pur rientrando a pieno titolo in quella che oggi chiamiamo supply chain management.

il polo del caffè
Il logo de Il Polo del caffè (immagine concessa)

Oggi la logistica ha un valore enorme se si pensa che il suo fatturato vale oltre 100 miliardi di euro e rappresenta la vera essenza strategica della catena di approvvigionamento e distribuzione delle aziende.

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Il team del Polo del caffè con Rosario Carafa al centro (immagine concessa)

Oggi, ritengo che la logistica e, in particolare, l’operatore logistico non possa essere considerato come un semplice fornitore di servizi, ma un partner che opera all’interno della loro supply chain al fine di garantire efficienza e benefici ai loro processi di pianificazione.

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Rosario Carafa, amministratore delegato del Polo del Caffè (immagine concessa)

Recentemente ho tenuto, presso il Dipartimento di ingegneria gestionale, Università Parthenope di Napoli, proprio un seminario sull’importanza strategica della partnership nella supply chain ed ho evidenziato i seguenti aspetti fondamentali:

  1. L’integrazione e la collaborazione nei rapporti cliente-fornitore: la supply chain management riguarda sia processi di natura operativa che relazionale;
  2. Riduzione dei tempi di esecuzione dei processi grazie alla semplificazione delle attività ed alla possibilità di controllare i processi stessi, con logiche di workflow e una riduzione del capitale circolante sostenuta dalla condivisione delle informazioni;
  3. L’azienda partner si sostituisce al controllo ed alla gestione di una parte, della supply chain management del cliente, agevolandolo nelle informazioni e nella operatività, attività fondamentali queste per i processi di pianificazione.

C’è necessità di una maggiore comprensione, dei benefici del valore di tutta la supply chain management, da parte del cliente, che ne esalti il valore strategico”.

E la logistica del caffè?

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Rosario Carafa (immagine concessa)

“Il Polo del Caffè è specializzata per la gestione della supply chain del caffè verde: attraverso la propria organizzazione e magazzini supporta da sempre queste attività. Nel corso di questi anni di attività siamo riusciti ad ottenere la fiducia e la stima del traders e dei torrefattori attraverso una dimensione nuova nell’approccio, ma anche nel creare relazioni trasparenti e di grande sostegno alle attività commerciali ed industriali.

La logistica del caffè negli ultimi 4 anni ha subito grandi cambiamenti dovuti in parte al Covid, alle guerre, ma anche ad una frenetica attività logistica dovuta al cambiamento del mercato internazionale del caffè (vedi prezzi a rialzo) ed al capovolgimento dei flussi logistici dai paesi di origine ,che continuano a tenere tesa la supply chain del caffè verde.

In questo scenario il mercato resta short e questo crea forti distonie nelle organizzazioni logistiche, per le tempistiche richieste di consegna merce.

Nonostante le suddette distonie il Polo del Caffè risponde e sostiene in maniera adeguata alle esigenze dei nostri clienti. I volumi che oramai gestiamo sono oltre i 600mila sacchi l’anno, con operazioni di sdoganamento pari ad oltre  40mila tonnellate l’anno”.

Il momento per la logistica è tra quelli delicati: come vede la situazione?

I magazzini del Il Polo del caffè all'Interporto di Nola: sl centro della fotografia c'è Rosario Carafa con (sinistra) Gianluca Del Prete e Antonio Di Domenico
I magazzini del Il Polo del caffè all’Interporto di Nola: sl centro della fotografia c’è Rosario Carafa con (sinistra) Gianluca Del Prete e Antonio Di Domenico

I dati dell’UNCTAD, la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, ci dice che circa il 90% del commercio mondiale in termini di volume e oltre il 70% in termini di valore avviene via mare.

Di fatto, si sta parlando, sempre secondo i dati dell’organizzazione delle Nazioni Unite, di oltre 12 miliardi di tonnellate di merci trasportate con un valore stimato di 14 trilioni di dollari. I trasporti marittimi e la logistica valgono circa il 12% del PIL globale.

Questi dati ci fanno comprendere come la logistica dipenda dal mare. Sicuramente le noti questioni internazionali stanno mettendo in crisi il sistema logistico mondiale, ed in particolare, per il caffè, dove si rileva una tempesta perfetta perché, da un lato, abbiamo una situazione del Mar Rosso e canale di Suez molto critica, dal momento che tutte le navi provenienti dall’Asia dovranno circumnavigare l’Africa per arrivare in Europa con aumenti dei transit time di oltre 25 giorni (transit time complessivo di 80 giorni) e dall’altro problematiche di indisponibilità in particolare per la varietà Robusta legate in parte a problemi logistici, ma anche a problemi di prezzi alti.

Tale scenario è devastante per le attività di magazzino dove evidenziamo riduzioni degli stock  anche in Europa di oltre il 35%”.

Che cosa è rimasto, oggi, della logistica del passato?

“Direi quasi nulla, se penso agli anni ’80, per esempio, ricordo quando arrivavano le navi mercantili dalle zone di origine del caffè, venivano aperte le stive e la merce veniva scaricata alla rinfusa.

Successivamente c’è stata la rivoluzione vera e propria nei traffici marittimi con l’avvento dei container e le relative navi portacontainers (o chiamate informalmente BoxBoats) che hanno letteralmente cambiato la logistica mondiale.

Prima con le navi Panamax e poi quelle Post Panamax fino ad arrivare ad oggi con navi sempre più grandi che trasportano oltre 24.000 Teus (unità equivalente a venti piedi e la misura standard di lunghezza nel trasporto dei container).

Sicuramente oggi c’è in parte, la consapevolezza, che la logistica è “arte e scienza dell’organizzazione, della progettazione e dell’attività tecnica, riguardante la definizione, le forniture e le risorse necessarie per supportare obiettivi, piani ed operazioni ( Society of Logistic Engineers)”.

E parlando di logistica del caffè al futuro, che cosa si può dire?

Che siamo già nel futuro. Noi operatori dipendiamo dal mercato del caffè e dagli attori principali (trader, torrefattori, caricatori, coltivatori, armatori) che ogni giorno ci fanno comprendere che occorre sempre più specializzarsi, rinnovarsi, investendo in beni materiali ma soprattutto in risorse umane, nella loro formazione, indispensabili per garantire l’ottimizzazione dei servizi che offriamo alla nostra clientela.

Il Polo del Caffè ha un team giovane, dinamico, ed ogni giorno attraverso il contatto con i nostri stimati clienti ed il mercato, cerca di interpretare le loro esigenze, e di decodificarle nella nostra organizzazione.

Costruiamo il futuro da partner anticipando quello che il mercato potenzialmente richiede. Il futuro per noi de Il Polo è ogni giorno”.

Chi è Rosario Carafa

Rosario Carafa è nato a Napoli nel 1961. Da 43 anni lavora nel settore del caffè, prima come Logistics Manager presso Kimbo S.p.A – supply chain Caffè verde e manager della  piattaforma logistica distributiva prodotti finiti e poi assumendo altre cariche professionali e di consulenza relative a responsabile progetti  per espansione delle attività logistiche delle piattaforme e all’analisi dei processi di planning e di pianificazione. Dal 2018 Rosario Carafa è amministratore delegato presso Il Polo del Caffè S.p.A.

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