ROMA – Nella capitale caffè e cappuccino sono aumentati di 10 centesimi a tazza in più della metà degli esercizi commerciali. “Inevitabile”, dicono gli addetti ai lavori visto che alla fonte la miscela è più che raddoppiata rispetto a un anno fa. Ma il ritocchino per un espresso da 80 a 90 centesimi potrebbe essere solo il primo di una serie.
L’aumento del prezzo del caffè a Roma
Spiega Francesco Geracitano, presidente dell´associazione torrefattori di Roma e Lazio: “Gli aumenti sono impopolari, si sa, e non ci piace farli, specie in un momento di difficoltà economica come questo, ma non abbiamo scelta. E purtroppo non basterà. Saremo costretti, come categoria, a portare nei prossimi tempi il caffè al banco a un euro e il cappuccino tra un euro e 40 e uno e 50. Una maggiorazione quindi anche di 30 centesimi se si considera che adesso la media è di uno e 20”.
Ad aumentare infatti non è solo la miscela che arriva in Italia per lo più dal centro America, dal Brasile e dal Kenia. “Anche il latte ormai è arrivato a 1,60 e con un litro non ci vengono più di 5 cappuccini”.
A incidere sul caro caffè i costi di gestione: luce, gas, affitto dei locali, tasse. Ma non solo. “In atto una vera e propria speculazione da parte dei paesi produttori di caffè – spiega Roberto Castroni, patron degli omonimi bar e negozi di delizie da tutto il mondo – Una cosa che accade periodicamente ogni 5 o 4 anni. E che nella maggior parte dei casi, qui a Roma, abbiamo ignorato utilizzando le scorte in magazzino e lasciando che i prezzi si sgonfiassero. Ma ora c´è qualcosa di diverso: troppa domanda e poca materia prima. Anche nei paesi poveri ormai si beve il caffè. La richiesta aumenta, la quantità di produzione è rimasta la stessa e i prezzi sono saliti”.
La miscela che ha subito il maggior aumento è l’ Arabica, passata da 13 euro al chilo a 15. “Del resto offrire un caffè di qualità resta una delle prerogative dei nostri bar – spiega Geracitano che per la Confcommercio gestisce anche l´Accademia del Caffè, dove si insegna ai baristi come fare l’espresso secondo tutti i crismi – . Il rincaro consente anche di evitare di dare al cliente miscele scadenti. Perché se non si riesce a coprire i costi è possibile che qualche esercente compri caffè a buon mercato, ma inevitabilmente più scadente”.