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domenica 24 Novembre 2024
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Roma, esercenti contro le nuove regole del Comune sui dehors, Fipe: “Porteremo le sedie in Campidoglio”

La proposta del nuovo regolamento è quella del 30%. Ad esempio, se un locale ha trenta metri quadrati di superficie di somministrazione interna, ne potrà avere dieci di suolo pubblico: un equivalente di tre tavolini. Il regolamento è ancora in fase di definizione ma gli esercenti si dichiarano già in disaccordo

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Il 31 dicembre i permessi speciali garantiti ai locali in merito ai dehors durante la pandemia Covid termineranno e il Comune dovrà dotarsi di un regolamento per disciplinare la situazione attuale. Roma verrebbe divisa in tre macroaree: Suburbio, Città storica e area Unesco, a sua volta divisa in più ambiti (Trastevere, Celio, Monti, Borgo, Testaccio e centro storico) dove poter gestire diversamente la presenza dei tavolini a seconda dei locali attualmente presenti.

L’obiettivo del regolamento sarebbe dimezzare le postazioni e vietare le pedane rialzate, anche nelle strade della grande viabilità.

Le nuove misure dovrebbero scattare da gennaio 2024. Il numero di tavolini da sistemare verrebbe calcolato da ristorante a ristorante.

La proposta del Campidoglio è quella del 30%. Ad esempio, se un locale ha trenta metri quadrati di superficie di somministrazione interna, ne potrà avere dieci di suolo pubblico: un equivalente di tre tavolini.

Il regolamento è ancora in fase di definizione ma gli esercenti si dichiarano già in disaccordo. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Jacopo Nassi pubblicato sul portale d’informazione Radio Colonna.

Le nuove regole sui dehors

ROMA – Tavolini dimezzati e niente più pedane in centro storico e lungo le strade della grande viabilità, specialmente ora che la città è piena di cantieri.

Col nuovo regolamento per le occupazioni di suolo pubblico (Osp), che dovrà essere approvato entro la fine dell’anno, il Comune – scriva La Repubblica non solo supererebbe il caos che regna nel cuore di Roma dopo le autorizzazioni straordinarie concesse a ristoranti e bar durante l’emergenza Covid.

Ma eliminare le pedane a livello strada alleggerirebbe anche il traffico nelle zone più congestionate del centro, limitando le lamentele di migliaia di romani che in queste settimane sono furiosi per il traffico provocato da cantieri e lavori.

La coperta però è corta e ridurre il tempo di chi quotidianamente attraversa i municipi più centrali della Capitale significa tirarsi addosso il disappunto degli imprenditori delle attività di somministrazione. Specialmente di quelli che coi loro tavolini all’aperto con vista hanno contribuito a far girare online le immagini di una Roma piena, di nuovo, di turisti.

Tra Campidoglio ed esercenti, insomma, è scontro aperto sui dehors: “Siamo pronti a protestare portando sedie, panche e tavolini in Campidoglio, se necessario”, tuona a ‘’La Repubblica’’ Sergio Paolantoni, presidente della Pipe Confcommercio di Roma.

Durante la pandemia, per consentire alle attività di somministrazione di sopravvivere garantendo però le misure anti-Covid, come quelle sul distanziamento, gli imprenditori hanno ottenuto permessi speciali. Nel giro di pochi mesi gli spazi esterni di ristoranti, bar e simili sono raddoppiati. E ora, lamentano i romani, intasano marciapiedi e strade.

Il 31 dicembre questi permessi speciali termineranno e il Comune dovrà necessariamente dotarsi di un regolamento per disciplinare la situazione attuale.

Della nuova normativa, che è ancora in fase di scrittura e che dovrà poi seguire l’iter per l’approvazione, si sta occupando l’assessora al Commercio, Monica Lucarelli: salvo cambiamenti, per la prima volta rispetto al passato le Osp saranno disciplinate in base alle zone.

Roma verrebbe divisa in tre macroaree: Suburbio, Città storica e area Unesco, a sua volta divisa in più ambiti (Trastevere, Celio, Monti, Borgo, Testaccio e centro storico) dove poter essere più o meno flessibili con la presenza dei tavolini a seconda dei locali i attualmente presenti.

In ogni caso, l’obiettivo sarebbe dimezzare le postazioni e vietare le pedane rialzate, anche nelle strade della grande viabilità. Le misure dovrebbero scattare da gennaio 2024, ma gli esercenti avrebbero un periodo di tempo per potersi adeguare.

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