Nella Città Eterna il consumo di caffè è notevolmente diminuito a causa dei rincari che la tazzina ha subito ultimamente. I romani cambiano le abitudini e rinunciano a una pausa caffè al bar per risparmiare. Come se non bastasse, sono state ridotte del circa 20% le richieste di cappuccino e di conseguenza del cornetto. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Damiana Verucci per Il Tempo.
Il consumo di caffè a Roma
ROMA – Il prezzo della tazzina di caffè sale, il consumo scende. I romani corrono ai ripari contro il caro caffè e cappuccino e diminuiscono i consumi. “Se prima avevamo clienti che venivano due, anche tre volte al giorno per la pausa caffè – fa sapere Gianni di un bar, torrefazione su via della Pineta Sacchetti – ora vengono una volta sola”. Tradotto, -26% di consumo medio ad esercizio.
Sono i dati di Fiepet Confesercenti che tira le somme delle ultime settimane. A fronte di rincari che fanno passare la tazzina da 0,90/1 euro a 1,10/1,20 e da 1,10 a 1,30 il prezzo del cappuccino da inizio settembre scorso, i romani cambiano le abitudini e gli esercenti cominciano a rendersene conto.
“Quasi due chili in meno di caffè ordinato dal fornitore nel giro di qualche settimana – incalza Mario che ha un bar a Trionfale – e da me si servono molti clienti di uffici e di studi privati qui in zona. Sa cosa mi dicono? Che si sono comprati una macchina per le cialde e se lo fanno direttamente in ufficio”.
La colazione al bar
Nessun accusa ai clienti, naturalmente. “Capisco benissimo che uno o due caffè al giorno di questi tempi possono fare la differenza sui bilanci già abbastanza compromessi delle famiglie – ancora Mario – ma anche per noi è aumentato tutto, e non si immagini che in questo modo ci guadagniamo qualcosa, semmai evitiamo proprio di andarci troppo sotto”.
Ridotte del 20% circa anche le richieste di cappuccino e di conseguenza del cornetto. Nelle pasticcerie si fa la conta di questo.
“Gli associati ci dicono che sono diminuite le colazioni al bar – conferma Andrea Rotondo, presidente Confartigianato Roma – e temo che si vada sempre di più verso questa strada. Gli aumenti al bar erano pressoché inevitabili anche perché i prezzi di caffè e cappuccino erano in realtà fermi da tempo. Ma è anche normale che i consumi diminuiscano, del resto la pausa al bar non è un bene necessario, ma voluttuario”.
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