MILANO – E’ successo a Roma, nello storico Bar Rosati di Piazza del Popolo (nella fotografia a sinistra). Un lettore ci ha inviato la foto dello scontrino “incriminato” tratto dal quotidiano romano il Messaggero. Ci ha trasmesso il formidabile racconto del turista spennato che racconta la sua disavventura. Una storia cominciata alla vista di un conto piuttosto amaro: «Sbalordito ho detto “C’è un errore?” No. Il caffè salato è tutto romano.
Caffè salato del bar romano
No nessun errore. Ho sottolineato il fatto che quella cifra così alta non corrispondeva al reale costo dei prodotti consumati.. Passi che siamo a Roma, passi che siamo a piazza del Popolo (e già la parola popolo dovrebbe far comprendere al proprietario di abbassare il tiro) ma 17,55 euro sono troppi.
Caffè salato e non solo
Per un servizio scarso. Primo: sul tavolo non c’era il listino, altrimenti leggendo ci saremmo alzati e andati via… secondo: abbiamo consumato i caffè all’interno sperando nell’aria condizionata che non era in funzione (caldo afoso che provocava disagio). Uno schifo. Ho detto alla cassiera che non ci fate una bella figura, e che avrei portato il fatto all’attenzione dei media. Un cameriere visibilmente urtato mi ha risposto “è una minaccia?” Nessuna minaccia solo una constatazione. La polizia annonaria dovrebbe fare più controlli e sanzionare i proprietari tanto quanto in proporzione hanno tolto dalle tasche dei turisti o concittadini».
Prezzi e caffè salato hanno una giustificazione (?)
Il responsabile del bar, contattato telefonicamente, difende l’operato dei suoi dipendenti: «I prezzi sono quelli esposti e ogni cameriere sa di dover consegnare il listino a ogni cliente. Se è vero quello che dice il vostro lettore avrebbe dovuto chiedere del responsabile e lamentare l’accaduto con lui».
Fonte: il messaggero