domenica 22 Dicembre 2024
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Robusta di nuovo vicini ai massimi storici (?)

ICE Robusta torna in prossimità della barriera dei 2.000 dollari. Rialzi anche per gli arabica, nonostante l'andamento negativo dei prezzi delle materie prime indotto dal calo dei corsi del petrolio.

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MILANO – Settimana di rialzi e massimi storici, quella trascorsa. Londra ha abbattuto giovedì la barriera psicologica dei 2.000 dollari spaziando in aree di prezzo mai esplorate nell’ultimo anno e mezzo.Nello stesso giorno, New York è volata a livelli record per il 2016 stabilendo un nuovo massimo intraday di 160,90 cents. Nonostante i ribassi di venerdì, entrambe le piazze hanno concluso la settimana con un margine positivo: +300 punti per l’ICE Arabica e +29 dollari per l’ICE Robusta.

Robusta: un inizio settimana in ripresa

Robusta è di nuovo ai massimi storici, oppure soffre il clima? Vediamo l’andamento della borsa, che inizia con segni positivi.

La borsa newyorchese ha guadagnato 215 punti lunedì riprendendo quota dopo uno scivolone iniziale a un minimo di 149 centesimi.

Rialzi contenuti nella seduta di martedì: il contratto principale (dicembre) ha terminato la giornata a 153,70 centesimi per libbra, 15 punti al di sopra della chiusura del giorno precedente.

Andamento opposto per il mercato londinese, che è cresciuto marginalmente nella sessione di lunedì (+9 dollari). Ha realizzato guadagni più consistenti in quella di martedì (+20 dollari).

Il benchmark (novembre) ha chiuso a 1.995 dollari riavvicinandosi nuovamente al territorio dei 2.000 dollari.

Petrolio in calo

Il tutto, mentre buona parte delle materie prime chiudeva in rosso riflettendo l’andamento negativo del petrolio alla vigilia del vertice OPEC, in calendario mercoledì ad Algeri.

Nel tagliare le stime per il quarto trimestre da 50 a 43 dollari/barile, Goldman Sachs ha elevato di un terzo la sua stima sul surplus medio di offerta portandola da 300mila a 400mila barili giornalieri.

COT da record

Una significativa cartina di tornasole dell’andamento borsistico è data dal Commitment of Traders (COT), ossia il rapporto che riepiloga le posizioni corte e lunghe detenute dalle diverse tipologie di operatori sui mercati.

L’ultimo COT dell’ICE Arabica, diffuso venerdì alla chiusura dei mercati, fotografa la situazione aggiornata a martedì 20 settembre.

Lo stato dei Non-commercial

I dati contenuti evidenziano, in particolare, che i Non-Commercial (categoria in cui rientrano banche, hedge fund e grandi speculatori) hanno accresciuto ulteriormente la loro posizione net long. Portandola a 39.951 lotti, pari a 11.325.931 sacchi.

Si tratta della posizione più ampia da marzo 2008.

A Londra, i Non Commercial registrano una posizione net long di 37.076 lotti, ossia l’equivalente di 6.179.333 sacchi.

L’ultimo incremento registrato (998 lotti) è stato il più contenuto dell’ultimo mese. Fatto questo che potrebbe riflettere, a detta degli analisti, un diminuito appetito dei fondi per i futures sui robusta.

Grandine a Varginha

I mercati seguono da vicino l’evoluzione meteo in Brasile. Durante il week-end si sono registrati in media oltre 50 mm di pioggia nel Minas Gerais. Circa 15 mm nell’Espírito Santo.

I bollettini locali riferiscono inoltre di fenomeni localizzati a carattere di grandine nelle aree di Boa Esperança (Varginha) e Santa Rita do Sapucaí. Entrambe nel Minas Gerais.

Non risultano danni significativi.

Le previsioni per questa settimana prevedono condizioni di tempo prevalentemente secco.

Rischio siccità

Gli analisti temono che un regime anomalo delle precipitazioni in questo inizio di primavera brasiliana possa condizionare negativamente la fioritura.

In particolare, che la siccità possa danneggiare gli arbusti fioriti precocemente. Secondo Rabobank quest’ultimo pericolo è relativo e non impatterà in modo apprezzabile la produzione.

Ma potrebbe contribuire ad accentuare il calo produttivo previsto sin d’ora per il prossimo raccolto, dovuta al ricorrere di un anno negativo nel ciclo degli arabica.

La banca olandese avverte inoltre che il minor raccolto di robusta di quest’anno aumenterà la domanda di arabica di bassa qualità sul mercato interno brasiliano. Riducendo dunque la disponibilità esportabile.

Cooxupé più ottimista di CONAB

Nel turbinio di cifre consueto in questo periodo dell’anno risaltano quelle espresse in un’intervista da Carlos Paulino da Costa, presidente di Cooxupé. La più grande cooperativa caffearia del Brasile.

Da Costa stima la produzione 2016/17 in 52 milioni di sacchi (di cui 42 di arabica). Molto al di sopra delle cifre ufficiali di CONAB e abbastanza in linea con le valutazioni dell’industria e del commercio.

Robusta soffre la poca umidità

Il nuovo raccolto “sarà meno abbondante di quello del 2016/17 in ragione della ciclicità biennale del caffè (arabica)”. Ha dichiarato ancora da Costa aggiungendo che le piogge sono state, sin qui scarse. L’umidità del terreno è quindi molto bassa.

Nell’ambito territoriale in cui opera Cooxupé (Sul de Minas, Cerrado Mineiro e alcune aree nello stato di San Paolo) la fioritura deve ancora cominciare. Si prevede che inizierà nei tempi normali, tra ottobre e novembre.

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