MILANO – Continua la corsa al rialzo dei prezzi dei robusta. La borsa londinese chiude per la nona settimana consecutiva in positivo. Il contratto principale (scadenza gennaio 2017) ha guadagnato ulteriori 31 punti nella seduta di venerdì concludendo l’ottava a 2.153 dollari.
In corso di settimana i prezzi hanno registrato un nuovo picco intraday di 2.161 dollari nelle sedute di martedì e mercoledì.
Anche gli arabica hanno raggiunto i loro massimi nella seduta di martedì. Il contratto per scadenza dicembre è volato a un massimo giornaliero di 159,60 cents, per chiudere a 158,75 cents.
Nei giorni successivi, la forza del dollaro ha frenato il rally, che si è solo avvicinato dunque soglia dei 160 cents.
Ciononostante, anche l’ICE Arabica archivia la settimana con nuovi guadagni, sebbene più contenuti (appena 70 punti).
Per trovare Londra e New York in queste aree di prezzo bisogna risalire nelle serie storiche, rispettivamente, alla seconda decade di ottobre del 2014 e a metà febbraio 2015.
Il sorpasso
Ma ancora più sorprendente è l’evoluzione che si riscontra sul mercato fisico brasiliano, di cui sono testimoni gli indicatori CEPEA/ESALQ.
Secondo CEPEA – l’autorevole istituto di ricerca dell’Università di San Paolo – il prezzo dei Robusta è cresciuto giovedì scorso dell’1,2% raggiungendo i 518,58 reais per sacco (164,37 dollari sacco).
Un dato storico e non soltanto perché segna un nuovo massimo dal lontano 2001. Lo stesso giorno, infatti, gli arabica sono arretrati dell’1% a 507,50 reais.
Risultato: il prezzo dei robusta ha superato quello degli arabica. Un fatto senza precedenti. La forbice si è ulteriormente divaricata venerdì, con i due indicatori rispettivamente a 522,91 e 509,61 reais.
“Ormai c’è un prezzo unico per arabica e conillon” osservava giorni fa il trader brasiliano Cazarini sottolineando le difficoltà sempre maggiori che l’industria nazionale si trova ad affrontare per l’approvvigionamento del caffè robusta.
Emergenza robusta
Dall’inizio dell’anno, il prezzo dell’indicatore CEPEA per il conillon ha segnato un +37% rispecchiando una situazione sempre più critica.
Le previsioni produttive dei robusta per l’annata in corso sono andate via via degradandosi e le prospettive, per il 2017/18, non sono migliori.
I livelli delle precipitazioni sono stati costantemente al di sotto delle medie storiche da gennaio a oggi.
E ciò che più conta – come osserva Rabobank– nei primi 18 giorni di ottobre, periodo che coincide solitamente con un picco delle precipitazioni, la quantità di pioggia caduta è stata pari ad appena i due terzi di quella normale.
Pioggia in arrivo
Situazione, in parte migliore, sul fronte degli arabica. Il servizio meteo Somar prevede l’arrivo di un fronte freddo, che dovrebbe portare piogge diffuse e di una certa intensità nel corso di questa settimana alla coffee belt e soprattutto al Minas Gerais.
Le precipitazioni dovrebbero interessare, in parte, anche l’Espírito Santo.
Il ritorno a precipitazione più regolari è fondamentale per un buon sviluppo del prossimo raccolto di arabica, anche perché il potenziale produttivo sarà in partenza minore, per effetto del ricorrere di un’annata negativa nel ciclo biennale.
Prime stime
E c’è chi comincia già a immaginare a quanto potrebbe ammontare il raccolto 2016/17. Più dei guess estimate che delle stime vere e proprie, che saranno possibili soltanto a fioritura conclusa.
Ci ha provato in particolare Fundação Procafé, prestigiosa istituzione di ricerca che ha sede a Varginha (Minas Gerais), nel cuore della più importante area di produzione del mondo.
Procafé pessimista
E come al solito Procafé dipinge uno scenario a tinte fosche, con la produzione complessiva sotto i 40 milioni di sacchi.
Il raccolto di arabica è stimato tra i 28 e i 32 milioni di sacchi, in forte calo rispetto dato record di 41,3 milioni del 2016/17.
Quello di robusta tra gli 8 e i 9 milioni, grosso modo in linea con gli 8,35 milioni dell’ultimo raccolto. Ripetiamo che si tratta di cifre indicative.
Ed è bene sottolineare che Fundação Procafé si è sempre distinta per l’estremo pessimismo delle sue previsioni, spesso inferiori persino a quelle ufficiali.