JESOLO (Venezia) —Il Corriere della Sera racconta la storia di Roberto e Fabrizio, due baristi molto speciali, che lavorano al bar dell’ospedale di Jesolo. Una struttura questa che assolve anche a un’importante funzione sociale, poiché impiega persone con disabilità nell’ambito di un progetto di inserimento.
Riportiamo di seguito il testo dell’articolo.
Roberto e Fabrizio sono arrivati di buon mattino e subito si sono messi all’opera, il primo dietro al bancone, il secondo a servire la clientela al tavolo.
Roberto ha 31 anni ed è di Caorle, Fabrizio è di Jesolo e ha 54 anni, entrambi sono Down e hanno già svolto varie esperienze lavorative mediante il Servizio Integrazione Lavorativa (Sil) dell’Ulss 4, «ma questa – fanno sapere – è la più stimolante».
Sono loro ad essere i protagonisti della novità presentata all’ospedale di Jesolo: l’apertura del primo bar interno alla struttura, che oltre ad essere un servizio importante per la cittadinanza e per il personale ospedaliero, ha una vocazione sociale dato che impiega personale con disabilità, affiancato da tutor dell’Ulss4 e da personale del gestore della nuova attività, la Jesolmare che già gestisce la spiaggia di Nemo.
Per l’occasione è intervenuto l’assessore regionale ai Servizi Sociali Manuela Lanzarin la quale, insieme ai direttori generale e dei servizi sociali dell’Ulss4, Carlo Bramezza e Mauro Filippi, e insieme al sindaco Valerio Zoggia e al titolare di Jesolmare Alessandro Berton, ha tagliato il nastro tricolore dopo la benedizione impartita del cappellano don Corrado.
La gestione del bar
La responsabilità del bar dell’ospedale di Jesolo è stata assegnata con un bando di gara alla Jesolmare la quale garantisce attualmente l’apertura dal lunedì al sabato con orario 7-15, e nel periodo estivo sarà aperto tutti i giorni con chiusura prorogata alle ore 20.
Questa gestione garantisce un elevato standard dei prodotti alimentari venduti, tra i quali anche una linea di pasticceria per vegani e per celiaci.
La posizione privilegiata dell’ospedale di Jesolo ha permesso di mettere a disposizione della clientela del bar, posto al piano terra dell’ospedale, anche un plateatico esterno affacciato sulla spiaggia, dove Jesolmare ha creato un’area «living», con tavolini e divanetti, per fornire il massimo comfort alla clientela.
«Il nuovo servizio risponde sia alle necessità della popolazione. Che si rivolge all’ospedale e sia a quelle del personale aziendale – osserva il direttore generale Carlo Bramezza –; che sono quelle di poter consumare un buon caffè o uno spuntino in relax.
Questa novità si integra però anche alle attività di turismo sociale. Che da due anni sta coordinando l’Ulss4. Ed è in collegamento diretto con la spiaggia di Nemo nata proprio per le persone disabili. E non è escluso che in futuro possa diventare anche un servizio direttamente in spiaggia.
Auspico quindi che questo virtuoso modello di attività che coinvolge pubblico, privato turismo e sociale, sia un esempio. Da replicarsi anche in altre realtà simili questa».