MILANO – Per la rubrica al femminile portata avanti da tempo per i lettori, una donna del caffè che lavora all’interno del mondo di formazione Mumac Academy, l’Accademia della Macchina per Caffè: la trainer Rita Saiu racconta il suo punto di vista, nato da anni di formazione per tramutare una passione in una professione a servizio di operatori e consumatori finali.
Rita Saiu: che cos’è per lei il caffè? Un ricordo, un’abitudine, un tramite?
“Per me il caffè è una scoperta continua. Ha sempre fatto parte della mia vita, ma sino a prima di iniziare a lavorare come barista è sempre stato un rito prettamente sociale: bere il caffè ha sempre significato condividere un momento con la famiglia o gli amici. Ora è un momento di crescita, sia a livello tecnico che a livello umano.
Mi permette di conoscere meglio la filiera del caffè, mi permette di imparare ogni giorno
qualcosa di nuovo e di mettere in discussione ciò che so e di trasmettere la mia curiosità e passione alle persone che incontro.”
Potrebbe descrivere il suo mestiere?
“Ho da poco avuto la fortuna di iniziare a lavorare per Gruppo Cimbali come trainer di Mumac Academy, il centro di formazione e diffusione della cultura caffè. In questo momento anche Mumac Academy lavora in smart working quindi la formazione per i professionisti, i coffeelover, la nostra rete vendita e i nostri colleghi in generale avviene tramite lezioni online.
Da pochi giorni abbiamo avviato “Mumac Academy Web Arena”. Un palcoscenico digitale dedicato alla formazione e alla promozione della cultura del caffè
sulla nostra pagina Instagram con un ricco calendario di dirette dedicate a diversi temi inerenti il caffè con coffee specialists e coffee gurus italiani e internazionali.”
Quando Rita Saiu ha deciso che il caffè, la cultura del caffè avrebbe potuto essere la sua strada professionale?
“Nasco come orientalista quindi il caffè, per formazione, non faceva parte del mio bagaglio culturale. In Oriente però, fortunatamente, si ha un grande culto del caffè e della figura del barista in generale. Subito dopo la laurea, mentre decidevo quale tipo di carriera intraprendere, mi è capitato di guardare un telefilm coreano sul caffè: sono rimasta talmente affascinata dalla latte art e dai metodi di estrazione alternativa che ho deciso di approfondire l’argomento.
In quel momento ho deciso di investire sul caffè, ma non avrei mai potuto immaginare che dietro ad un chicco di caffè ci fosse tutto ciò che ho poi imparato (e che sto
ancora imparando!).”
E’ stata solo una scelta lavorativa oppure di vita?
“Entrambe le cose, chi lavora col caffè ed ha passione per ciò che fa sa bene che il lavoro non termina all’ora x. Quando vado in vacanza (e come me tutti i coffee lovers che conosco) cerco dei posti che utilizzino specialty coffee per poter provare caffè ed estrazioni nuove, ma anche per poter avere un confronto umano con altri professionisti del settore. Persino mio marito, che lavora in un ambito completamente diverso, si è ormai fatto una cultura in materia! Quando ami qualcosa vuoi condividerla con tutti, ma
soprattutto con le persone che ami.
Cosa direbbe alla se stessa che, in passato, ha attraversato momenti di difficoltà?
“Direi semplicemente di affrontare le cose prima e di non lasciarmi intimorire. Quando ami ciò che fai il tuo lavoro non si conclude non appena timbri il cartellino, c’è sempre qualche momento in cui pensi “e se provassi a fare questo?”. Sono riuscita a far sì che la mia passione per il caffè non si spegnesse nonostante alcuni momenti di difficoltà in ambito lavorativo e sono tornata a fare il lavoro che amo, grazie alle persone che mi stimano. In questi anni ho imparato dalle belle esperienze e soprattutto dagli errori, miei ed altrui.”
E invece, alle giovani donne che vogliono essere protagoniste nel settore del caffè?
Risponde Rita Saiu: “L’unico consiglio che vorrei dare è quello di cercare di essere ogni giorno migliore del giorno precedente. Ognuno ha un diverso approccio e diversi desideri, ad esempio il mio è semplicemente di essere stimata per ciò che faccio e per come lo faccio. Prima o poi l’impegno viene ripagato, sia per quanto riguarda il riconoscimento che viene da altre persone, ma soprattutto per il senso di appagamento che si ha a fine
giornata.”
Descriverebbe la sua giornata tipo?
“Ho cominciato a lavorare per Gruppo Cimbali poco più di un mese fa e dopo qualche settimana siamo stati catapultati, come tutti, nell’emergenza Covid – 19. Sono riuscita però ad entrare da subito nel vivo della realtà aziendale da una parte con sessioni di
formazione legate ai prodotti, che sto scoprendo e imparando a conoscere, e affiancando i miei colleghi trainers nelle attività dedicate ai clienti. Ero in procinto di partire per una fiera, ma con la nuova situazione tutto è cambiato.
Come dicevo prima ci siamo adattati prontamente alle nuove modalità di lavoro, veicolando contenuti formativi e divulgativi on line tramite i nostri canali social. Mumac Academy nell’ultimo Host e nelle fiere a seguire si è presentata con la Mumac Academy Arena, uno spazio sullo stand dedicato alla cultura caffè a tutto tondo.
In questo periodo questo spazio da fisico è necessariamente diventato virtuale con la Mumac Academy Web Arena e i primi risultati ottenuti sono più che positivi.”
Pensa che, all’interno del suo ambito professionale, sia stato più difficile come donna, affermarsi?
“Nel mio caso no, in Inghilterra non ho mai avuto problemi di questo tipo e devo dire che anche in Italia ho sempre lavorato in ambienti in cui era più importante il modo in cui lavoravi, piuttosto che il tuo genere. Talvolta magari, non concependo io discriminazioni di questo tipo, è possibile che non me ne sia neppure accorta! Mi sono sempre buttata a testa bassa nel lavoro dando il mio meglio e fortunatamente questo ha
dato i suoi frutti.”
Come ha visto evolversi il settore del caffè nel suo ambito specifico professionale?
“Si sta affermando un maggiore grado di consapevolezza e i baristi vogliono avere una conoscenza sia della materia prima, sia delle attrezzature per poter ottenere il migliore prodotto da offrire ai loro clienti. In Mumac Academy lavoriamo con i modelli LaCimbali e Faema, tra i simboli del made in Italy nel mondo, attrezzature di ultima generazione che ti permettono di agire su tutti gli aspetti principale dell’estrazione dell’espresso.
Inoltre collaboriamo con numerosi esperti da tutto il mondo, veri e propri punti di riferimento per la coffee community internazionale. La curiosità cresce e questo potrebbe, finalmente, aprire le porte per un miglioramento qualitativo.”