MILANO – La serie di interviste condotte dall’Iei procede con un nuovo volto dell’industria del caffè: stavolta la professionista che si racconta attraverso la sua esperienza lavorativa e la sua passione è la Mumac Academy trainer di Gruppo Cimbali: Rita Saiu. Per lei la bevanda, non ha più tanti segreti e va condivisa e comunicata al consumatore finale. Scopriamo con lei che cosa si nasconde dietro alla tazzina, da un punto di vista femminile.
Rita Saiu, cosa ama di più della tua professione nel mondo dell’espresso?
“Lavorare nel mondo del caffè mi permette di continuare a crescere giorno per giorno e di affinare le mie competenze in modo tale da poterle poi trasmettere durante la formazione. Dietro una tazzina di espresso si cela non solo una piacevole esperienza sensoriale, ma essa rappresenta anche l’ultimo tassello della filiera del caffè. Un viaggio che vale la pena di conoscere in tutte le sue tappe.”
Come pensa si possa fare cultura dell’espresso in modo più efficace?
“Il primo step ovviamente è quello di avere una solida base di conoscenze e di passione che permetta di catturare l’attenzione del cliente, oltre che di proporre dei prodotti di alta qualità lavorati al meglio. La tecnologia ci aiuta a migliorare la nostra offerta cosicché chi assaggia l’espresso estratto con le nostre macchine sia spinto a volerne sapere di più, a provare differenti prodotti e ad ampliare il proprio orizzonte gustativo.
Rita Saiu, lei pensa che il mondo del caffè valorizzi abbastanza le donne?
“Le donne sono una parte fondamentale del tessuto del mondo del caffè, ma, nonostante ciò, in molte realtà tutt’oggi c’è una grande disparità di trattamento. La strada verso la valorizzazione della figura femminile nella filiera del caffè è lunga: in maniera lenta e non uniforme nei diversi paesi negli ultimi anni la situazione sta cambiando e c’è una maggiore consapevolezza del divario di genere, ma questo è solo il primo dei passi necessari per poter vedere un cambio di tendenza al riguardo.”