MILANO – Sono parecchie le attività che chiudono stremate dalle misure anti-Covid e altri che protestano restando aperti (e prendendosi multe salate). Tra queste due categorie ne esiste una terza, ovvero di tutti quei ristoratori che sono riusciti a trovare una quadra per aprire in sicurezza o addirittura ad inaugurare nuovi locali: vediamo la rassegna di Laura Forno per vanityfair.it.
Ristoratori che resistono
Stellati che raddoppiano, temporary che si trasformano in ristoranti, dark kitchen che escono “dal buio” e e diventano un locale, o nuove realtà – nate o dalle ceneri di celebri stellati o cogliendo opportunità impensabili – che hanno subito tanto successo.
Dietro di loro, tanto lavoro, la voglia di non mollare dopo il primo lockdown (molti di questi sono stati concepiti proprio in questo periodo) e tanta inventiva, elementi che hanno dato vita a una piccola rete virtuosa e coraggiosa di ristoratori che combattono, che ci credono ancora e che per questo vincono.
Nuove aperture
In questi mesi sono nate anche tante pasticcerie – il nuovo laboratorio di pasticceria artigiana contemporanea di Gianluca Fusto e il raddoppio di Gelsomina con i suoi celebri maritozzi a Milano – birrerie – Doppio Malto, a ottobre, sempre a Milano – pizzerie (Alice Pizza) e street food restaurant (Orecchiette à porter).
Il centro sud, meno colpito dalla pandemia nella fase iniziale, ha visto la nascita di tante realtà nuove, esplose, letteralmente, dopo l’estate fra settembre e ottobre, ma anche in Lombardia c’è stato chi ultimamente ha voluto scommettere su nuovi progetti.
Poco prima della chiusura di novembre, Andrea Ribaldone ha coraggiosamente inaugurato una seconda sala all’interno di un ristorante già esistente – Lino a Pavia – con una scenografica cucina a vista, mentre Eugenio Roncoroni, nel capoluogo lombardo, ha aperto a ottobre Al Mercato Steak and Burgers in via Sant’Eufemia e a dicembre ha raddoppiato in corso Venezia, sempre con lo stesso format.