ROMA – Tazzulella di caffè al bar proibitiva. Il rischio c’è ma anche la speranza che il rito mattutino della colazione, il break di metà mattina, il must del dopo-pranzo e via via tutti gli altri appuntamenti fino a sera non diventino per la maggior parte degli italiani un lusso a causa dei rincari. Perlomeno per le tazzine di caffè bevute in piedi al banco: quelle servite al tavolino già costano il doppio.
Rincari e la crisi
La preoccupazione è concreta, nasce dal fatto che in cima alla lista dei rincari annui dei prodotti alimentari rilevati a marzo dall’Istat ci sono caffè al 12% e zucchero al 12,5%. Ma anche da altri fattori ben noti legati alla crisi economica. Abbiamo fatto un rapido giro in diversi quartieri della Capitale prendendo come campioni alcuni bar e mettendo a confronto gli scontrini fiscali della tazzina di caffè (classica, senza gli optional che alzano il prezzo). In generale il costo è compreso in una forbice tra gli ottanta centesimi e un euro. Ma ci sono anche prezzi più alti (e più bassi). Tralasciamo gli esercizi gestiti da cinesi che in alcuni quartieri, come Torpignattara e l’Esquilino, fanno pagare un caffè 55, perfino 50 centesimi. Sembrerebbe una concorrenza sleale invece non è sempre così.
Il bar di Celestino
A San Lorenzo, in via degli Ausoni, c’è il bar di Celestino, che l’ha ereditato dal padre. Stessa famiglia proprietaria da sempre. Celestino il caffè lo fa pagare 60 centesimi. «Il prezzo del caffè lo deve fare il gestore – spiega – e non la torrefazione. La verità è che i costi aumentano perché il fornitore del caffè dà in comodato d’uso anche la macchina, il macinino e altre attrezzature. Il prezzo del caffè che è di 10 euro lievita così a 18, 20, 22 euro. Se invece di affittare le macchine il gestore le avesse comprate avrebbe potuto fissare un prezzo della tazzina più equo. Io scelgo sempre due qualità, l’arabico e il forte, e le miscelo. Il vero segreto del buon caffè è proprio la giusta miscelazione». Celestino ha anche un’altra teoria: «I prezzi aumentano pure perché gli affitti dei locali sono saliti alle stelle!». Difficile dargli torto, considerato l’alto numero dei negozi costretti a chiudere per i nuovi contratti di locazione aumentati in maniera scandalosa.
Altri locali
All’Eur siamo andati in Viale Europa, la via più commerciale del quartiere e abbiamo registrato un’oscillazione di prezzi. Abbiamo gustato il caffè da Tomeucci pagandolo un euro. Poi siamo andati da Domino dove la tazzina c’è costata 80 centesimi. Da Palombini, a piazzale Adenauer, abbiamo speso 90 centesimi. Ai Granai, da Celi, ottanta centesimi. Dall’altra parte della città, zona Aurelio-Boccea, la situazione non cambia. Tazzina di caffè a 90 centesimi da Camerino in via Aurelia e da Skipper’s in Circonvallazione Cornelia. Ottanta centesimi da Castroni in via Boccea e da Johnny Food in Circonvallazione Aurelia. Pure al quartiere Prati pullulante di travet, agenti immobiliari, impiegati rai, avvocati, faccendieri e sfaccendati, il ritornello è sempre lo stesso. Da Faggiani in via Ferrari la tazzina è a 90 centesimi. Due passi più in là, in piazza Mazzini al Gran Caffè si paga un euro. Altri quattro passi e si giunge da Vanni in via Montezebio: 90 centesimi per la miscela blu, un euro e dieci per la miscela d’oro. Due euro con il gelato vannino. Un salto al quartiere Trieste, viale Eritrea e Talenti-Nomentano: i prezzi variano dagli 80 ai 90 centesimi, con una differenza del 14 per cento. Al «Regno del Cornetto» in via Nomentana 879, si sborsa 80 centesimi. Ma a Talenti dallo «Zio d’America», servono 10 centesimi in più per via del cioccolatino presente sul piattino. In piazza Istria al Negresco si torna a quota 80. Allontanandosi di poco, in pieno quartiere Africano, su viale Eritrea al «Bar Romoli» 90 centesimi senza benefit.
Centro storico: come vanno i rincari
Ed eccoci nel centro storico invaso da torme di turisti. Da Ciampini a San Lorenzo in Lucina il caffè costa un euro. Il bancone è sempre affollato di clienti che lasciano laute mance: molti l’equivalente di un’altra tazzina. Basta spostarsi di qualche metro e il caffè lo trovi a meno: 80 centesimi nel ventre della Roma politica, alla Caffetteria Ferrieri di Piazza Colonna. Le sorprese non finiscono qui. Difficile resistere al fascino dell’Antico Caffè Greco in via Condotti. Un posto unico al mondo anche perché la tazzina di caffè gustata al banco costa un euro e trenta. Noblesse oblige! I turisti ciabattoni, informatissimi sui prezzi dalle loro guide-book, tirano dritto. In piazza di Spagna c’è sempre McDonald e il suo caffè annacquato. Oppure basta girare l’angolo in via Frattina: nell’omonimo bar il caffè torna a quota novanta centesimi. E c’è la fila.