domenica 22 Dicembre 2024
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Rincari nella colazione: per Federconsumatori “Il costo medio di cappuccino e cornetto è passato da 2,95 del 2022 a 3,07€ nel 2024”

Tutti prezzi, ovviamente, si riferiscono alla consumazione al banco: per chi decide di accomodarsi al tavolo i rincari sono ancora più elevati, specialmente se si sceglie qualche luogo turistico o con vista panoramica. Cappuccino e cornetto, serviti al tavolo, possono costare dal 24% al 65% in più rispetto al prezzo praticato al banco

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MILANO – Fare colazione fuori casa e concedersi, durante la giornata, qualche pausa caffè sono alcune tra le abitudini più amate dagli italiani. Ma ci si è mai chiesti quanto incidono sul nostro portafogli? L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha monitorato il costo dei principali prodotti da colazione/spuntino/pausa caffè al bar, confrontandoli con quelli registrati lo scorso anno: emerge un aumento medio del 3%. Leggiamo di seguito il comunicato stampa direttamente dal portale di Federconsumatori.

Registrati aumenti di prezzo nella colazione

Se il buongiorno si vede dal mattino, questi rincari non aiutano di sicuro ad iniziare bene la giornata: dal caffè al cappuccino, dal cornetto alla spremuta d’arancia, dal tramezzino all’acqua in bottiglia, i prezzi nel 2024 sono aumentati soprattutto al centro Italia (+4%). Rincari che si aggiungono a quelli, a 2 cifre, registrati negli scorsi anni.

Il record di aumento spetta alla spremuta d’arancia, che al centro registra un aumento del +8%.

Notevoli anche gli aumenti che interessano il costo del cornetto, che al centro e al nord segna quota +6%. Al sud e nelle isole il prodotto che registra maggiore aumento è proprio lui, il re della colazione: il caffè. Il cui prezzo aumenta del +5%.

Per una colazione composta da un cappuccino e un cornetto il costo medio è passato da 2,95 euro del 2022 a 3,07 euro del 2024 (era 2,43 euro nel 2021). L’aggravio, solo nell’ultimo anno, calcolando una colazione al bar così composta per 5 giorni alla settimana, ammonta a +29,46 euro a persona.

Chi invece non riesce proprio a rinunciare a una pausa all’insegna di un buon caffè al giorno, l’aggravio solo nel 2024 ammonta a +10,95 euro annui a persona.

Tutti prezzi, ovviamente, si riferiscono alla consumazione al banco: per chi decide di accomodarsi al tavolo i rincari sono ancora più elevati, specialmente se si sceglie qualche luogo turistico o con vista panoramica. Cappuccino e cornetto, serviti al tavolo, possono costare dal 24% al 65% in più rispetto al prezzo praticato al banco.

Di seguito i prezzi rilevati per area geografica, confrontati con quelli del 2023:

colazione federconsumatori
(Dati: Federconsumatori)

Ma, agli aumenti, spesso si aggiungono le stranezze: ecco la top 5 dei rincari e dei sovrapprezzi più curiosi che gli utenti ci hanno segnalato nell’ultimo anno.

Se ami bere il caffè il pomeriggio paghi di più. È lo strano caso di un noto bar di Modena, ma vi sono anche altri casi, in cui il caffè ha prezzi diversi a seconda dell’orario in cui viene consumato.

L’acqua per accompagnare il caffè è di rito: serve per ripulire la bocca e per assaporare meglio il gusto e l’aroma della miscela, peccato che in alcuni casi venga fatto pagare (in media da 0,40 euro a 1,00 euro).

Il mondo è bello perché è vario: esistono, infatti, centinaia di modi di prendere il caffè e il cappuccino. Schiumato, macchiato, macchiato freddo, al vetro, corto, lungo, con panna, con ghiaccio e via dicendo; a meno che non si tratti di una ricetta particolare che prevede preparazioni elaborate l’aggiunta di ingredienti (come il caffè corretto o il caffè leccese, solo per citare alcuni esempi), non dovremmo trovare delle aggiunte di prezzo alla cassa, ma non è detto.

Hanno segnalato a Federconsumatori sovrapprezzi spesso ingiustificati: dal caffè macchiato caldo +0,10 euro, al cappuccino con latte freddo (+0,20 rispetto al cappuccino normale), al sovrapprezzo per chi chiede il bis di miele per dolcificare il cappuccino o il cacao da aggiungere su cappuccino e caffè macchiato.

Anche gli amici a quattro zampe non sono risparmiati dai rincari: è stato segnalato un sovrapprezzo per aver chiesto una ciotola di acqua fresca per dissetare il cane.

Per concludere questa curiosa classifica non possono mancare le segnalazioni, più diffuse di quanto crediamo, del sovrapprezzo applicato per chi sceglie di pagare con il pos piuttosto che in contanti.

In questi casi, armati di scontrino e magari di foto del menu, rivolgetevi alla Federconsumatori per verificare, di caso in caso, in quali occasioni siete tenuti al pagamento e quando, invece, si tratta di un vero e proprio abuso.

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