RIMINI – Con un una donazione a Coffee Kids, ACIB ha devoluto in beneficenza il residuo dei propri fondi. Il racconto dei sei anni proficui per il mondo Specialty e del caffè in generale dalle parole del suo ultimo presidente, Marcello Vitellone (nella FOTO da sinistra: Paolo Uberti, la rappresentante di Coffee Kids, Marcello Vitellone, Andrea Lattuada e Gianfranco Carubelli).
Un interessante evento che si è svolto a margine del World of Coffee di Rimini è stato The Scae Beach Party alla spiaggia privata del Grand Hotel di Rimini: un’occasione per trovarsi insieme, ma soprattutto per raccogliere fondi per Coffee Kids (www.coffeekids.org), l’organizzazione senza fini di lucro che lavora a stretto contatto con i partner dei coltivatori di caffè nei Paesi dell’America Latina e dell’America centrale.
Con essi realizza dei programmi il cui fine è ridurre la loro dipendenza dalle logiche del mercato globale. Ed è stato a Coffee Kids che ACIB – Associazione Campionati Italiani Baristi ha devoluto in beneficenza i fondi rimasti al suo attivo alla cessazione dell’attività, avvenuta il 31 gennaio dell’anno in corso. Marcello Vitellone ha consegnato un grande assegno di 1500 euro a Rebecca Singer, executive director dell’Associazione. Un suggello di grande significato simbolico e un aiuto pratico al lavoro di Coffee Kids.
Da Scae ad ACIB
È il 1998 quando un gruppo di appassionati del caffè di qualità fonda a Londra la Scae – Specialty Coffee Association of Europe, con l’obiettivo di promuovere la cultura di questa bevanda in tutte le su forme. “L’unione fa la forza” è il suo propulsore; il fine: offrire la migliore tazza di caffè al consumatore. L’occasione per incontrarsi, misurare la propria conoscenza del prodotto caffè e professionalità nella sua trasformazione viene individuata in una gara annuale tra i migliori rappresentanti delle nazioni aderenti (oggi sono oltre 60). Il primo World Barista Championship si svolge nel 2000 a Monte Carlo.
In Italia la filosofia Scae sta muovendo i primi passi, alle prese con le difficoltà di ogni impresa pionieristica: i componenti sono pochi, faticano a incontrarsi, confrontarsi, organizzarsi per crescere e far fronte comune nel nome di una qualità che il mondo si aspetta da un Paese strettamente legato alla tradizione dell’espresso come il nostro. Serve una rete organizzativa, qualcuno cui far capo per formarsi, crescere e “costruire” quei percorsi complessi che sono le gare del World Barista Championship. Senza contare che in pochi anni prendono il via anche le competizioni di Latte Art e di Coffee in Good Spirits. È così che nel 2008, sotto l’egida di Scae Europa, nasce ACIB – Associazione Campionati Italiani Baristi: grazie all’impegno dei suoi membri e al sostegno di alcune lungimiranti aziende della filiera che la sostengono, è in grado di dare una svolta decisa alla realtà Scae in Italia.
Sei anni, grandi risultati
La nuova organizzazione si muove su più fronti, dalla formazione all’organizzazione di seminari e riunioni, delle gare e finali nazionali, e dando un aiuto economico ai campioni italiani delle varie specialità, contribuendo alla copertura dei loro costi di preparazione e di trasferta presso le sedi di svolgimento delle finali mondiali Scae. “Dico semplicemente che siamo andati “per strada” cercando di capire di cosa c’era bisogno, offrendo delle risposte mirate e fornendo le risorse. Abbiamo fatto molta fatica e probabilmente compiuto più di un errore, ma il risultato del nostro sforzo lo evidenziano i numeri e i risultati ottenuti – afferma Marcello Vitellone, che è stato presidente Scae negli ultimi due anni -.
A fine 2013, quando Scae Europe ha deciso di rivedere e modificare l’ordinamento di tutti i Chapter nazionali, ACIB aveva al suo attivo oltre 100 associati e ben 27 aziende del settore”. Una decisa accelerata a questa crescita l’ha data la scelta dell’assemblea ACIB di puntare molto in alto: a un campionato mondiale baristi in Italia. Per questo, nel 2011 è stato realizzato un accordo con Riminifera e nel gennaio 2012 le competizioni Baristi, LA e CIGS si sono svolte nell’anfiteatro del complesso fieristico, nell’ambito di Sigep.
“Quell’anno abbiamo impressionato i membri del direttivo venuti da Londra per valutare la nostra candidatura – riprende Vitellone -. La macchina organizzativa è stata pressoché perfetta. Per primi abbiamo fornito la giuria di tablet per la valutazione dei concorrenti, le aziende hanno dato la piena disponibilità e si sono impegnate per il buon funzionamento di ogni “ingranaggio”.
La professionalità dei concorrenti è cresciuta e finalmente un campionato nazionale ha avuto un pubblico molto ampio, che si è allargato al di fuori del mondo Scae, facendo crescere le iscrizioni e il numero dei corsi di formazione”. Vitellone si entusiasma mentre parla e la mente va al filmato con le “tappe salienti” di questi sei anni visto al Sigep (si può vedere sulla pagina Facebook di Marcello: il link https://www.facebook.com/photo.php?v=10203228111133762&set=vb.1538261655&type=3&theater) con cui ha salutato commosso tanti amici e compagni di viaggio.