CAPANNORI (Lucca) – La storia si ripete. Dopo la vicenda Lavazza delle capsule da caffè non riciclabili finita con l’arrivo delle capsule del marchio torinese compostabili in materiale preparato dalla Novamont.
Sì perchè Comune di Capannori e Centro di ricerca Rifiuti Zero prendono carta e penna (FOTO sopra) e scrivono alla Ferrero per chiedere la riprogettazione del bicchierino dell’Estathé, bevanda di largo consumo sopratutto tra i giovani.
E’ questa una delle azioni scelte per partecipare alla Settimana europea per la riduzione dei rifiuti che si tiene in tutta Europa dal 19 al 27 novembre. L’obbiettivo è quello di porre l’accento sugli errori di progettazione degli imballaggi di alcuni prodotti che non ne consentono una corretta differenziazione. Il bicchierino da 20 centilitri dell’Estathé in plastica (poliestere C/PS90) e dotato di una cannuccia anch’essa in plastica, chiuso da una membrana di alluminio contenente the, pur conferibile nella raccolta differenziata, di fatto risulta difficilmente riciclabile finendo quasi esclusivamente negli inceneritori a recupero di energia.
Comune e Centro di Ricerca Rifiuti Zero, in linea con la cosiddetta economia circolare promossa dalle istituzioni europee, ritengono assolutamente da privilegiare il recupero di materia al recupero di energia e chiedono quindi all’azienda produttrice di riprogettare il bicchierino con materiali che ne consentano una migliore differenziazione.
“Dopo aver coinvolto i cittadini nel realizzare la raccolta porta a porta con risultati ottimi – spiega l’assessore all’ambiente Matteo Francesconi –, per compiere ulteriori passi avanti verso il traguardo Rifiuti Zero ora chiediamo alle aziende produttrici di fare la propria parte, affinché tutta una serie di prodotti che ancora oggi non sono facilmente riciclabili o addirittura finiscono nell’indifferenziato vengano ripensati in modo da renderli recuperabili. E’ importante che le aziende svolgano una progettazione che si faccia carico dell’intero ciclo di vita dei loro prodotti. In questo modo contribuiranno a trasformate un modello economico lineare in un modello economico circolare pensato per potersi rigenerare da solo”.
“L’iniziativa che riguarda il bicchierino dell’Estathè fa parte di una campagna chiamata C’è posta per te, che interessa molti altri prodotti tra cui pannolini, spazzolini da denti, cotton fioc, pensata non tanto per innescare sterili conflitti ma per caldeggiare processi di collaborazione finalizzati a migliorare le progettazioni oggetto di motivata critica – spiega Rossano Ercolini, coordinatore del Centro Ricerca Rifiuti Zero – La campagna è finalizzata a connettere il civismo delle comunità chiamate a fare la differenza e la differenziata con la responsabilità dei produttori per coinvolgerli in un processo di responsabilizzazione rivolto a riprogettre il prodotto per renderlo riciclabile sull’esempio di quanto già successo con il ‘caso studio’ a proposito delle capsule per il caffè”.
Altra azione scelta dal Comune in occasione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, in collaborazione con Legambiente Capannori – Piana di Lucca e Ascit riguarda le scuole e si intitola Un mondo di plastica? No grazie.
Per sensibilizzare le nuove generazione sull’importanza di ridurre gli involucri e gli incartamenti in plastica la prossima settimana si terrà una serie di incontri in oltre 20 classi di 5 istituti scolastici, ovvero le scuole secondarie di primo grado di San Leonardo in Treponzio, Camigliano, Capannori, Lammari, Altopascio e Porcari.
Gli incontri si incentreranno sul ciclo produttivo dei materiali in plastica, sui diversi tipi di plastica esistenti e sui problemi legati ad un sovrautilizzo di questo materiale.
Azioni pratiche
Al termine delle “lezioni” agli alunni sarà chiesto di adottare un’azione pratica che consenta loro di applicare concretamente le nozioni apprese sulla riduzione dei materiali in plastica.