venerdì 10 Gennaio 2025

Riccardo Illy, presidente del Polo del gusto: “Domori chiude il 2024 con 30 mln. I dividendi? In crescita”

Nel 2023 il Polo del gusto ha registrato ricavi per 79,3 milioni (+4,5%), un Ebitda di 5,9 mln e una perdita di 0,6 mln (contenuta dalle operazioni straordinarie). Il debito netto è di 15,8 mln e il patrimonio netto circa 76 mln

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Riccardo Illy, presidente del Polo del Gusto, svela in un’intervista di Italia Oggi, condotta da Emanuele Scarci, le novità della holding: dal nuovo ceo di Domori Giacomo Biviano al fatturato del board della società torinese del cioccolato di 30 milioni previsto per il 2024. Leggiamo di seguito parte dell’intervista pubblicata sul portale d’informazione Italia Oggi.

Riccardo Illy e il bilancio del Polo del Gusto

MILANO – Cinque amministratori delegati in tre anni non rendono più dolce il cioccolato Domori. A dicembre, il board della società torinese del cioccolato super premium ha nominato il ceo Giacomo Biviano, in sostituzione di Janluca de Waijer, al vertice da 16 mesi. “Poco prima abbiamo varato un aumento di capitale di 1,5 mln di euro”, sottolinea Riccardo Illy, presidente del Polo del gusto, controllante di Domori.

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“E durante la cena aziendale di Natale abbiamo promosso Gianluca Ferrauto, da direttore commerciale e marketing a direttore generale”. E ora? “Siamo sereni, confortati da una domanda vivace: le vendite sono aumentate a tal punto che abbiamo la macchina modellatrice (delle tavolette di cioccolato, ndr) in saturazione, nonostante si lavori su tre turni per sette giorni. Nel 2024 Domori chiuderà intorno a 30 milioni di fatturato”.

Nel 2023 la società ha realizzato ricavi per 26,3 milioni di euro (-5,3%), un Ebitda negativo per 1,3 mln e una perdita netta di 4 mln, anche per la difficile gestione del cioccolato inglese Prestat. La scuderia del Polo del gusto Illy (il controllo è di Riccardo, dopo la divisione degli asset familiari) comprende anche il té della francese Dammann (l’unico motore del gruppo), Agrimontana (conserve per pasticceria), Pintaudi (biscotti e forno), Achillea (succhi di frutta e soft drink) e alcune partecipazioni minori.

Nel 2023 il Polo del gusto ha registrato ricavi per 79,3 milioni (+4,5%), un Ebitda di 5,9 mln e una perdita di 0,6 mln (contenuta dalle operazioni straordinarie). Il debito netto è di 15,8 mln e il patrimonio netto circa 76 mln.

Quali i nodi Domori?

“Uno legato alla nuova sede produttiva ex Streglio: abbiamo appena ultimato il terzo lotto e dobbiamo preoccuparci del trasloco e dell’acquisto di nuovi macchinari: con quelli attuali produciamo “a tappo”.

Inoltre spero scendano le quotazioni del cacao: in un biennio sono quadruplicate da 2.600 dollari a tonnellata a 10.800. Ciò comporta un impegno finanziario sia sul fronte degli investimenti che su quello del circolante, soprattutto delle scorte. Peraltro il mercato ha cambiato abitudini: oggi il fornitore pretende un 10% di acconto all’ordine dei lotti di cacao oltre al saldo all’imbarco mentre in passato scattava allo sbarco”.

Nel 2024 ci sarà il ritorno all’utile operativo di Domori?

“No, a causa degli aumenti dei prezzi e di alcuni stop all’export di cacao dalla Costa d’Avorio. Non siamo riusciti a produrre tutte le tavolette di cioccolato in programma, rimanendo sotto il budget e con un peggioramento del risultato economico. Non abbiamo ancora i dati finali, ma il bilancio non sarà positivo”.

Per leggere l’intervista completa basta cliccare qui

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