Riportiamo di seguito l’intervento integrale che Riccardo Borsatti, head of digital enterprise application center digital industries di Siemens, ha esposto a voce durante il Trieste Coffee Experts. Temi centrali dell’analisi di Borsatti sono stati il metaverso, l’applicazione dell’intelligenza artificiale nella filiera del food&beverage e l’utilizzo della tecnologia a favore di un maggiore sviluppo. Leggiamo di seguito le considerazioni di Borsatti ricordando che sono trascrizioni di un intervento effettuato a voce e non si tratta di un articolo da lui scritto.
Il metaverso: opportunità o moda passaggera?
di Riccardo Borsatti
TRIESTE – Metaverso: credo che sia una delle parole più usate o forse anche abusate degli ultimi anni, con una campagna mediatica direi incredibile. Molti di voi probabilmente hanno avuto modo di sentire questa parola quantomeno almeno una volta in questo ultimo periodo, qualcun’altro ha avuto modo di fare esperienza nel metaverso.
Parto con una provocazione che prendo da Business Insider in cui cita “il metaverso è morto” in questo articolo. E in effetti, se guardiamo alcune aziende come Microsoft e la stessa Disney, nel 2021 credono molto nel concetto e nello sviluppare il proprio metaverso. Lo stesso Mark Zuckerberg nel 2021 cambia il nome di Facebook in Meta, cosa che lo è ancora oggi.
E solamente pochi mesi fa, siamo a marzo 2023, Meta, Microsoft e Disney, quindi le stesse realtà, non credono più nel metaverso. Ora al di là del commento che vi faccio su metaverso, che, come potete immaginare non è l’oggetto di oggi, sicuramente questo tipo di metaverso non è il metaverso in cui noi crediamo come Siemens. Parliamo invece di metaverso industriale.
Quale è la reale differenza? Il metaverso industriale cerca di risolvere problemi reali in un mondo virtuale. Vediamo solamente un dato giusto per farvi capire qual è anche a livello numerico la differenza.
Il mercato del metaverso industriale si stima che sia il mercato che cresca nella maniera più incredibile nei prossimi anni: questo è un orizzonte al 2030 dove gli altri [metaversi] cresceranno, quindi, la provocazione del morto significa che crescerà con un ritmo diverso per il motivo che vi dicevo prima.
E alla base di tutto ciò ci sta il concetto del Gemello Digitale, Digital Twin, quindi la possibilità di simulare direi più o meno tutto. Nel video adesso vediamo sia il mercato delle batterie, un mercato nuovo, ma anche per dire che cose nuove possono essere simulate in un contesto virtuale: si possono fare analisi per esempio su chip industriali, e si possono fare analisi su multi-fisiche anche complesse; ho trovato anche questo esperimento di cui sicuramente voi sarete più esperti di me, ma per dire possiamo anche ottimizzare il processo di tostatura o in generale anche dei processi che riguardano il mondo Food&Beverage e il mondo del caffè.
Possiamo anche, questo è un grosso vantaggio, testare virtualmente delle cose o dei processi che oggi non sono ancora magari realizzabili, e questo permette un incredibile vantaggio anche in termini di flessibilità.
Quindi le fabbriche, in generale, possono diventare fino al 20% più produttive e soprattutto il 40% maggiormente flessibili in un mondo dove la produzione di beni che cambia molto velocemente è fondamentale.
Questo è un altro esempio, al di là dell’esempio in sé che magari può essere preso come un esempio innovativo: parliamo di coltivare insalata sott’acqua, che può essere una cosa su cui possiamo discutere, ma l’obiettivo di oggi è quello di raccontarvi come la tecnologia ha permesso di arrivare a questo tipo di soluzione.
Siamo stati in grado di simulare sia la capsula che contiene queste coltivazioni, ma sia anche attraverso il monitoraggio delle condizioni per poter andare a migliorare continuamente quello che è questo tipo di applicazione.
L’utilizzo della tecnologia nella filiera
Questo è al largo di Genova, quindi non stiamo parlando di mercati esteri ma siamo in Italia, per cui credo che a livello innovativo sia una cosa molto interessante. Un’altra cosa che vediamo è nel mondo delle batterie, quindi il processo di elettrificazione delle auto porta sicuramente con sé il fatto di dover velocemente creare batterie in questo caso. E non possiamo permetterci, come si faceva magari tempo fa, di aspettare troppo tempo prima di costruire un nuovo plant. Ormai ci sono molte gigafactory che stanno nascendo in tutto il mondo e attraverso strumenti di simulazione si possono simulare tutto il processo dalla batteria fino alla sua costruzione.
Ora, sembra un mondo magari molto lontano dal Food&Beverage, ma come forse sappiamo e sapete il mondo dell’automotive, in generale, su questo tipo di tecnologie è sempre precursore, per cui poi anche tutte le macchine automatiche, per come abbiamo visto in passato, parlo di automazione, arrivano a questo livello di conoscenza. Quindi è una evoluzione: questo lo sottolineo, non è una rivoluzione, come lo è stato Internet per esempio.
Quindi è un’evoluzione che passa: il disegno meccanico degli anni ’80 era già un’evoluzione, poterlo fare sul PC. Ecco che da qui poi nel corso degli anni i vari CA, PLM e quant’altro, si arriva al concetto di Gemello digitale, e appunto nel 2022, in un tempo molto recente, al concetto di metaverso industriale. Ripeto che è una evoluzione.
La differenza grossa nel metaverso industriale è legata a 3 effetti. La persistenza, ovvero il fatto che non è un oggetto morto o che sta sul PC, ma è un oggetto vivo. Raccolgo dati costantemente. È immersivo perché sono realmente dentro una fabbrica, che magari non esiste ancora.
Ed è soprattutto caratterizzato e abilitato da molti delle tecnologie oggi presenti sul mercato, che alcune di queste le abbiamo già viste durante le presentazioni che mi hanno preceduto.
Le applicazioni dell’intelligenza artificiale
Oggi mi vorrei focalizzare su un paio di applicazioni di intelligenza artificiale in questo contesto. Cerco un attimo di spiegarvi qual è l’evoluzione e dove stiamo andando. Il primo è il concetto di design generativo. Prendendo un esempio del mondo delle batterie, però diciamo che cambia un po’ il paradigma: quindi non sono più io ingegnere che sviluppo, in questo caso, una pinza che deve prendere il pacco delle batterie, ma dato l’oggetto io creo la pinza con alcuni paletti, che chiaramente riguardano la leggerezza (perché è un elemento importante), il risparmio di materiale, … Questo mi porta ad avere un cambio di paradigma: parto dall’oggetto che devo costruire, che può anche essere una macchina che costruisce capsule.
Magari la capsula perfetta che mi porta ad avere poi un caffè migliore, ma non ho la macchina per produrlo: potrei ragionare a rovescio partendo da quello che voglio ottenere. E lo stesso concetto possiamo poi applicarlo a quello che poi è un po’ ad oggi il core business di Siemens, quindi parte di automazione. Come posso sapere se la mia macchina sarà in grado di afferrare un oggetto che in realtà non c’è ancora?
Questo si traduce, sempre sfruttando l’IA nel concetto di metaverso, nella possibilità di generare un codice che mi va poi a gestire la mia macchina. Questo fatto ancor prima di produrre qualunque cosa.
Questo è un altro esempio di applicazione. Forse ne abbiamo parlato in altri interventi relativo alle competenze che le persone devono avere per gestire dati e per gestire tutte queste tecnologie. Chiaramente uno delle prime applicazioni è stato quello di formare le persone su che cosa andranno poi a dover gestire.
La domanda che viene è: come mai non siamo ancora arrivati a questo livello di maturità tecnologica? Ho riassunto in 3 punti.
Il raggiungimento della maturità tecnologica
La prima, che è sicuramente è legata alla connettività. Ci sono problemi nel raccogliere i dati dalle macchine e questo vale un po’ in generale, non solo nel contesto manifatturiero. Ci sono dei problemi di comunicazione, di protocolli e quant’altro. Nel far parlare diversi sistemi. E soprattutto la mancanza di conoscenza. Avere un data-scientist all’interno della propria realtà oggi non è così scontato. È anche difficile trovare persone che poi conoscano il processo.
Noi lo vediamo da molti clienti che seguo direttamente: c’è la competenza del processo ma non c’è la competenza tecnologica per fare quel passo. E per cercare di colmare un po’ questi gap, abbiamo di recente lanciato una piattaforma che ha l’obiettivo di essere un po’ da abilitatore di tutte le tecnologie digitali, quindi in maniera flessibile e inter-operabile. È una piattaforma di business su cui noi mettiamo la tecnologia, ma c’è un forte ecosistema di partner a livello mondiale che ci aiutano a portare sul campo e ai nostri clienti tutte queste tecnologie.
Quindi, l’industrial metaverse o metaverso industriale è una moda o una reale opportunità di sviluppo? Come potete facilmente immaginare, dal nostro punto di vista come Siemens è sicuramente il modo, o uno dei modi, per poter aiutare le aziende manifatturiere nel loro processo di trasformazione digitale e soprattutto a risolvere concretamente dei problemi”.