MILANO – Riprendiamo dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore la prima analisi sulla cessione del 20% di illycaffè al fondo Rhône Capital attraverso un’intervista con il presidente Andrea Illy: le sue parole sono preziose per comprendere le potenzialità di questa operazione: “Far diventare quello statunitense il mercato domestico, primo contributore al mondo per fatturato, senza però voltare le spalle all’Italia”. Un obiettivo per il quale è già pronto un “piano di investimento cospicuo di un centinaio milioni di dollari per stimolare la crescita”, e che in termini contabili dovrà portare “come minimo a triplicare il fatturato attuale entro dieci anni”.
Rhône Capital entra in casa illly
Il Sole 24 Ore insegue la notizia: la partnership con Rhône Capital viene considerata «Un’altra tappa fondamentale nel percorso di crescita della società e nell’esecuzione dei suoi piani futuri che potrebbero prevedere anche la quotazione in Borsa», fanno sapere dal gruppo. A cedere il 20% è stata la holding della famiglia Illy. L’operazione avverrà solo con cessione di quote. «Il gruppo Illy punta a crescere e a investire tramite la sua capacità di autofinanziamento – spiega il presidente Andrea Illy a Il Sole 24 Ore -.
Rhône Capital sarà un partner strategico e il traguardo è far diventare quello statunitense il mercato domestico, primo contributore al mondo per fatturato, senza però voltare le spalle all’Italia dove affondano le nostre radici, che continueremo a nutrire e rafforzare».
Un obiettivo per il quale è già pronto un «piano di investimento cospicuo negli Usa di un centinaio milioni di dollari per stimolare la crescita» e che in termini contabili dovrà portare «come minimo a triplicare il fatturato attuale entro dieci anni».
Sul mercato americano si consuma la maggior quantità di caffè
Oltreoceano Illy è presente da 40 anni, e oggi «con il rasserenamento politico istituzionale su entrambi i versanti dell’Atlantico ci sono segnali di maggiore fiducia» puntualizza Andrea Illy. Un mercato al quale «bussiamo alla porta con discrezione, cominciando (il mese scorso) con una collaborazione con il più importante distributore nella ristorazione a New York, Amirati» aggiunge.
Attualmente il mercato Usa genera per Illy circa il 20% del fatturato globale di 518 milioni di euro. Il gruppo italiano, a livello internazionale, è stato resiliente alla crisi pandemica.
«Nonostante il Covid, il bilancio 2020 della illycaffè chiuderà in utile e con indicatori di equilibrio finanziario più solidi che in passato. La nostra redditività complessiva, che prima del Covid era al 15%, ha dunque resistito. Il nostro equilibrio finanziario è comunque migliorato e il rapporto debiti-Ebitda è inferiore alle due volte.
Quindi complessivamente il nostro giro d’affari è diminuito, ma abbiamo compensato con la divisione dei prodotti per la casa e con l’e-commerce. L’azienda con la crisi causata dalla pandemia ha reagito riallocando il canale casa – digital transformation, comunicazione, capsule, rivitalizzazione del canale di distribuzione – che ha bilanciato la diminuzione del fatturato. Il rapporto di consumo due terzi fuori casa, un terzo in casa che è esistito fino al 2019, si è invertito» spiega Andrea Illy. Attualmente negli Stati Uniti Illy ha 30 punti vendita.