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venerdì 22 Novembre 2024
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Retrospettiva 2022: prezzi del caffè ai massimi dal 2011, ma in forte flessione negli ultimi mesi dell’anno

Nei 12 mesi trascorsi, la media mensile dell’indicatore composto Ico ha raggiunto i suoi massimi a febbraio volando a 210,89 centesimi, livello massimo dal settembre del 2011. Il tutto al culmine di una striscia di 17 rivalutazioni mensili consecutive. Già a settembre, la tensione sui prezzi si è allentata e la media mensile è scesa, anche se di poco, sotto la soglia psicologica dei 200 centesimi (199,63 centesimi). La flessione si è trasformata in crollo nei due mesi successivi. Ice Arabica e Ice Robusta perdono rispettivamente il 25 e il 24% dalla prima seduta dell’anno trascorso

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MILANO – Ai massimi dal 2011: nell’anno appena concluso, i prezzi del caffè hanno toccato picchi mai raggiunti dall’inizio del decennio trascorso. Un andamento che si riflette nei valori registrati dall’indicatore composto Ico. La media annua 2022 è stata di 190,62 centesimi. Per trovare un valore più elevato bisogna risalire nel tempo, per l’appunto, al lontano 2011, quando la media raggiunse il dato record di 210,39 centesimi.

Nei 12 mesi trascorsi, la media mensile ha raggiunto i suoi massimi a febbraio volando a 210,89 centesimi, livello massimo dal settembre del 2011. Il tutto al culmine di una striscia di 17 rivalutazioni mensili consecutive.

L’inizio della guerra in Ucraina ha portato però a un consistente deprezzamento, sin dagli ultimi giorni di febbraio. Deprezzamento che si è accentuato durante il mese di marzo, che ha visto una flessione del 7,6%. Andamento alterno nei due mesi successivi.

A giugno, una netta ripresa, con l’indicatore nuovamente sopra la soglia dei 2 dollari, a 202,46 centesimi, principalmente sotto la spinta del rally registrato dai prezzi degli arabica.

Nuova pesante caduta a luglio (-5,7%), con l’indicatore che precipita a 190,82 centesimi. Ma un successivo balzo in avanti del 4,9% ha riportato, ad agosto, a quota 200,11 centesimi.

Già a settembre, la tensione sui prezzi si è allentata e la media mensile è scesa, anche se di poco, sotto la soglia psicologica dei 200 centesimi (199,63 centesimi). La flessione si è trasformata in crollo nei due mesi successivi. L’indicatore ha perso il 21,5% precipitando, a novembre, al valore minimo di 156,66 centesimi, per risalire lievemente a fine anno chiudendo, a dicembre, a quota 157,19.

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