MILANO – Il rally di New York spinge i prezzi degli arabica a livelli senza precedenti da oltre due anni. Secondo il nuovo report Ico – il primo per il 2020 – la media mensile dell’indicatore ha fatto a dicembre un ulteriore balzo verso l’alto del 9,5% raggiungendo quota 117,37 centesimi, livello massimo da ottobre 2017. Nell’arco del mese, l’indicatore giornaliero è oscillato tra un massimo di 123,69 e un minimo di 111,80 centesimi.
Quest’ultimo valore (111,80) – osserva il rapporto – è ciononostante superiore a tutte le medie mensili registrate nei 18 mesi precedenti.
Rincari in doppia cifra per gli arabica
A far volare alle stelle l’indicatore composto sono tuttavia i soli indicatori degli arabica, con colombiani dolci, altri dolci e brasiliani naturali in crescita rispettivamente del 10,5%, 11,4% e 14,9%, mentre quello dei robusta è addirittura in lieve calo (-0,1%).
La forte speculazione nelle borse si riverbera negli indicatori di New York e Londra, che si rivalutano, nell’ordine, del 16% e dell’1,4%.
E la forbice tra i due mercati si allarga per il quarto mese consecutivo.
È opinione dell’Ico, che l’immissione nel mercato dei nuovi raccolti e l’abbondante produzione attesa in Brasile per la prossima annata potrebbero limitare i margini di crescita dei prezzi nel prosieguo dell’annata.
Così il mercato mondiale
La situazione dei prezzi riflette sostanzialmente il quadro tracciato dagli esperti dell’Ico, che calcolano, per l’annata caffearia 2019/20, un calo della produzione mondiale nell’ordine dello 0,9%, a 168,711 milioni di sacchi, dai 170,223 del 2018/19.
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