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Renato, sedotto dal caffè, cerca seguaci

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di Laura Bonani*

Ci crede, Renato Soldano. Vuol trascinare una fila di giovani nel progetto di aprire nuove caffetterie. Ed è sicuro di farcela. Nel 2007, a Rimini, ha aperto il primo bar. “Con molto entusiasmo. Ed ho buttato via l’orologio – racconta –. Perché ho iniziato a fare quello che sognavo da ragazzino…e sapevo che dovevo giocarmi tutte le carte. A 20 anni, in Puglia, avevo già provato a gestire un bar. Ma ero troppo giovane: dopo pochi mesi, ai primi intoppi, avevo mollato. Ero tornato al nord Italia a lavorare alla reception degli alberghi”.

Con un bar tutto suo (però), Renato ha cominciato a maturare un’idea ambiziosa: perché non far bere ai clienti un caffè che raccontasse anche il suo gusto, il suo palato? Un ‘caffè-sua-creatura’, insomma?

“La tendenza corrente esalta il profumo e la corposità – spiega -. Per me, invece, è il ‘retrogusto’ che conta. Cioè, ‘quello’ che rimane in bocca per ore. Per giorni, se vogliamo. La sensazione legata a una certa tazzina. E ci son voluti due anni di test per realizzare una miscela che ci soddisfacesse”.

Infatti, è stato un lavoro d’équipe: lui, Sara (la socia) e il mastro torrefattore. “Un uomo con una sapienza e un’esperienza sulle varietà dei chicchi e sulla tostatura a dir poco enciclopediche. Incontrato anni prima…e che aveva acceso la mia curiosità per l’universo caffè. Ed era rimasta assopita. Però…aveva fatto scattare una specie di riflesso condizionato per cui, regolarmente, mi trovavo a confrontare una tazzina con un’altra”.

Nel 2009, è nato il marchio ‘Caffè Soldano’. In meno di 6 anni, sono nate altre 5 caffetterie tra Emilia Romagna e Marche (gestione diretta o franchising). Da un anno, poi, Renato ha varato anche una linea di thè e tisane biologiche: un ramo un po’ sottovalutato qui in Italia.

“Il mio progetto ha richiesto un certo ottimismo e molta testardaggine. Consapevolezza che la strada è ancora lunga. E che qui non esistono orari precisi in cui si stacca la spina”.

Adesso, Renato cerca altri giovani pronti ad aprire nuove caffetterie in Italia o all’estero: a chi pensa a un futuro da piccolo imprenditore, ad esempio. Cerca anche venditori dei suoi prodotti. E baristi.

“E’ lui, il barista, il vero deus ex machina di ogni locale di successo – dice -. E’ lui che sa calibrare il tocco del polso per servire un ristretto doc. Ed è ancora lui che con intuito e capacità di relazionarsi riesce a fidelizzare il cliente. Il dinamismo e il contatto con il pubblico, in questo lavoro, sono assicurati. E per chi pensa di avere i numeri ma non il know how, teniamo corsi di formazione nella sede di Pesaro”.

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